Festival Belcanto

PaolaPariset Il Presidente dell'Accademia di S.Cecilia Bruno Cagli ci riprova: l'esito del Belcanto Festival 2008 lo ha persuaso del fatto che adoprarsi per mantenere le mitiche e gorgheggianti voci belcantistiche italiane, purtroppo in via di scomparsa, è una buona battaglia. Belcanto Festival 2009 (Parco della Musica, 16-26 settembre col sussidio di Infocamere) inizia e si conclude in modo inedito, perché i tempi cambiano, consigliando di aprire a più popolari platee. Domani infatti esso si inaugurerà con le improvvisazioni jazzistiche del pianoforte di Danilo Rea su brani di Bellini, Donizetti e Rossini, e si chiuderà (al Teatro Olimpico, il 23-26 settembre) con "Il flauto magico” mozartiano, rielaborato da flauti andini, flicorni, dumdum, e dalle voci etniche dell'Orchestra di Piazza Vittorio, diretta da Mario Tronco. Ma lo zoccolo duro del belcantismo italiano d'inizio Ottocento permane: Michele Pertusi, celeberrimo basso rossiniano, che al Rossini Opera Festival di Pesaro debuttò nel 1997 vincendo il "Rossini d'oro", farà risuonare il 18 settembre le più note arie scritte per basso dal pesarese, accompagnato al piano da Raffaele Cortesi, mentre il 20 la Banda Musicale dell'Arma dei Carabinieri, col Coro ceciliano, rinverdirà i tempi dell'Unità d'Italia, quando le bande diffondevano capillarmente fra i contadini le arie dei nostri anche meno noti melodrammi. Il 21 e 23 settembre il bellissimo "Viaggio a Reims” - partitura creduta persa, da pochi anni riscoperta dalla Fondazione Rossini di Pesaro ed eseguita al ROF - nella sua verve comica e negli irripetibili e divertenti scioglilingua sarà diretta da Kent Nagano, grande e impedibile interprete americano-giapponese, e cantata sia da artisti affermati come Nicola Ulivieri o Romina Basso, sia da emergenti come la ventitreenne Rosa Feola. Quanto alle giovani voci belcantiste dell'Opera Studio di S.Cecilia, laboratorio magistralmente curato dal soprano Renata Scotto, si imporranno il 22 nella Soirée Rossinienne, con meravigliose arie del cigno di Pesaro, registrate come sempre da InfoCamere e in vendita al pubblico, «affinchè il belcanto, gloria italiana e prezioso strumento di diffusione della nostra lingua, venga difeso anche da chi lo mette subito sul mercato, rischiando di rovinare le fresche voci», avverte ancora Bruno Cagli.