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"I soldi non sono mancati" Venezia ringrazia Bondi

Sandro Bondi

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VENEZIA Lontano dai riflettori, a tu per tu con il presidente della Biennale Paolo Baratta e con il direttore della Mostra di Venezia Marco Müller, sono stati chiariti alcuni interrogativi dietro le quinte dell'edizione 2009. A cominciare dal caso del ministro Bondi, il quale, mentre si chiudeva la Mostra ha dichiarato che desiderava "esprimere piena solidarietà al ministro Renato Brunetta, denunciato da Michele Placido soltanto per aver espresso liberamente ciò che pensa la maggioranza silenziosa degli italiani e ciò che penso anche io". La dichiarazione di Bondi si riferiva alla querela per diffamazione del regista fatta al ministro Brunetta, che aveva polemizzato nei giorni scorsi con i cineasti del Lido, definendoli "parassiti".  "Il sostegno del ministero dei Beni Culturali è stato in misura costante. E di questi tempi devo considerarlo un privilegio visto che è stato confermato lo stesso contributo dell'anno passato", pari a 7 milioni di euro, ha detto Paolo Baratta a chi gli chiedeva un commento sulle dichiarazioni del ministro Sandro Bondi. Il presidente della Biennale ha dovuto così far fronte all'ennesima grana, dopo l'accusa secondo la quale la Mostra avrebbe accolto trionfalmente il discusso presidente del Venezuela Hugo Chavez, invitato non dalla Biennale ma da Oliver Stone per il suo documentario. Senza tralasciare poi il gossip per l'arrivo sul Lido della diciottenne Noemi Letizia. Mentre si confermano le date del 2010, (1-11 settembre), il bilancio del 2009 è positivo: "Quasi il 90% dei film presentati erano anteprime mondiali; un ampio ventaglio di cinematografie da tutto il mondo; l'aumento dei film in concorso; l'aumento dei biglietti venduti (+32%), dei giornalisti (+5% quelli italiani), oltre al varo del nuovo Palazzo del cinema che ad ottobre comincerà la fase costruttiva dello scavo, diventando una delle opere attese per i festeggiamenti dell'Unità d'Italia, nel 2011. La speranza è che vengano eliminati i ritardi delle proiezioni, in qualche caso anche imbarazzanti, come i 20 minuti di stop dell'anteprima in Sala Grande di "The men who stare at goats" con George Clooney: "Tutto è stato causato dal passaggio dalla pellicola al digitale", ha sottolineato Müller, che ha poi sgonfiato le polemiche sull'esclusione di "Baaria" di Giuseppe Tornatore dal palmares. "Ang Lee è stato un presidente di giuria incredibilmente democratico. Dopo aver visto il film mi ha detto che gli era molto piaciuto, ma le decisioni sono state collegiali. Fuori dalla rosa anche due film che il regista di Taiwan ha detto di aver amato, come "White Material" di Claire Denis, "Lola" di Brillante Mendoza e "Lourdes" di Jessica Hasner (dall'8 dicembre, nel giorno dell'Immacolata, nei cinema). Ad un certo punto - ha continuato Müller - dalla giuria era arrivata la richiesta di poter aggiungere altri premi, ma abbiamo spiegato che non era possibile". Intanto, tre dei maggiori premi sono andati a film distribuiti da Bim e la distributrice di "Life During Wartime" di Todd Solondz, Vania Traxler della Archibald, ha spiegato, non certo contenta, di sapere che il suo film fino a poche ore prima della serata avrebbe vinto il Leone d'argento. Poi, invece, ha avuto "solo" l'Osella per la sceneggiatura. Circostanza smentita però prima dalla Bonnaire e da Ang Lee e poi da Müller. Il direttore della Mostra ha anche rivelato che "La doppia ora" di Capotondi è stato "evidentemente il film italiano più amato, anche dalla stampa internazionale e più del favorito "Baaria" messo in cartellone nella posizione di lusso di film d'apertura e in concorso. La novità di Venezia 66 resta certamente l'apertura alle opere prime che hanno conquistato la Giuria, vincendo anche il Leone d'oro e d'argento in una Mostra volano per i giovani talenti". Baratta ha infine annunciato anche una possibile modifica per la prossima edizione della Mostra: trasformare in Premio alla sceneggiatura la denominazione "Osella per la sceneggiatura". Per la prima volta i giurati italiani, Luciano Ligabue e Liliana Cavani, non hanno voluto parlare con la stampa, delegando qualsiasi dichiarazione al presidedente della Giuria, Ang Lee. Durante la cena di gala all'Hotel des Bains, il premo Oscar Lee ha detto che "le attrici italiane sono state tutte bravissime, anche l'intensa Margherita Buy. Per noi è stato come un ex aequo premiare Jasmine Trinca, anche se ha avuto il premio Mastroianni per attori emergenti, e Ksenia Rappoport, che ha in particolare un ruolo straordinario, ambiguo e pieno di sfumature".

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