Un grande attore travolto dal gioco
Dopoun esordio non molto convincente, "Per tutto il tempo che ci resta" e un secondo film, invece, più solido, "Ribelli per caso", eccolo con il suo nuovo film, "Tris di donne e abiti nuziali", imporsi con decisa autorità, sia come tessitore di una vicenda ben costruita, sia evocandovi in mezzo dei personaggi tutti di forte segno, sia rappresentandoli con un linguaggio visivo secco e risentito. Ancora una volta siamo a Napoli. Il protagonista, Franco, con moglie e figli grandi, ha il vizio del gioco, alle corse e al poker e perde sempre, fino ad accumulare debiti su debiti, tanto più pesanti e gravi in un momento in cui la figlia sta per sposarsi e bisogna acquistarle l'abito nuziale, organizzarle una festa, diramare molti inviti. Ma come? Franco, che una certa somma era riuscito a raggranellarla tramite prestiti di usurai, non esita a spenderla tutta nell'illusione "di rifarsi". Ancora una volta perdendo. E perderà anche il figlio che, seguendo le orme paterne, aveva creduto di non condividerne la tremenda sorte... Tutto su quel personaggio. Ma anche, con ordine meditato attorno, sugli altri personaggi, studiati da vicino, con asciuttezza, con rigore, senza indulgere mai una sola volta al folclore partenopeo. I climi sono arsi, tesi addirittura, e non solo al momento, pur sempre ben dosati, delle partite e delle corse, ma anche quando vi si immergono le disperate evoluzioni psicologiche di quel protagonista che si dibatte, sempre sconfitto, con i propri demoni, inviso ormai da amici e conoscenti, contestato in famiglia, con una sola pallida luce finale quando, dopo i continui disastri, almeno certi rapporti si ricomporranno e qualcuno, attorno, una via d'uscita sembrerà trovarla. Senza una sosta, una lacuna, con una precisione attenta nel disegno degli ambienti e dei caratteri che accolgono, tutti fervidamente interpretati da attori di vaglia. Li sovrasta al centro un grande Sergio Castellitto con una precisione mimica e una vitalità gestuale perfino più perfette del solito. Da lodare senza riserve. Orizzonti, Italia