«Non beatificheremo l'ereditiera americana»
MillyCarlucci ha trasformato il concorso di bellezza in un talent show di tre serate. Oggi c'è Paris Hilton come ospite. Non stride la sua presenza in una gara dove le ragazze sono tradizionalmente quelle della porta accanto? «La Hilton è un fenomeno mediatico. Ha un mercato globale e riesce sempre a far parlare di sé. Da sei anni ha un programma in tv, ha scritto un best seller, ha creato linee di moda e cosmetica. Ha realizzato un vero impero. Le nostre ragazze sono inserite nella società e la conoscono: Miss Italia non è un educandato. Cercheremo di farci un'idea di chi sia in un contesto che non ne farà certo la beatificazione». Lei ha mai partecipato a concorsi di bellezza? «Io scelsi da ragazza la strada dello sport. Ma a 16 anni mi ritrovai iscritta da mia madre al concorso Miss Teenager organizzato proprio da "Il Tempo". Avevo 16 anni. Al Piper sostenni un lungo colloquio con la commissione giudicatrice ed alla fine vinsi. Fu la mia unica esperienza nei concorsi. Quella fascia mi fece un immenso piacere». Cosa l'ha spinta ad accettare direzione artistica e conduzione di Miss Italia? «Il mio spirito sportivo, la curiosità verso un mondo, quello delle Miss, che non conoscevo ed infine un pizzico di incoscienza». Dovrà fare i conti con l'Auditel. «Quel che succede in tv nel nostro Paese percorre vie misteriose. So solo che con il mio gruppo abbiamo lavorato come schiavi da marzo. La coscienza è a posto». L'innovazione più significativa? «Il pubblico vedrà molti cambiamenti. Abbiamo coinvolto le candidate in situazioni filmate all'esterno che si concludono poi sul palco durante le tre serate».