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Timi: viva il sesso libero

Filippo Timi a Venezia con il film

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Per Timi, nel ruolo di Guido, ex poliziotto che è di guardia in una villa e ogni settimana va agli speed date per fare sano sesso, «il mio personaggio si lascia andare solo quando incontra l'amore. Ovvero Sonia (Rappoport). Ho appena visto "Il grande sogno" di Placido sul '68 e facevo il tifo per lui anche se so che se vincerà lui non potremo vincere noi. Sono un ragazzo del '74, e penso sia davvero beato chi ha vissuto nel '68: soprattutto perché c'era la liberazione sessuale, noi oggi siamo solo degli sfigati. Polemiche sul '68 ce ne saranno sempre ed è giusto che sia così. Se io l'avessi vissuto in prima persona, sarei andato a manifestare per la pace, la libertà e la lotta contro i pregiudizi: elementi che poi sono serviti al progresso sociale. Per non parlare del grande apporto che il '68 ha dato all'emancipazione delle donne, ancora troppo poche nei posti di potere». «Il grande sogno» di Placido fa ancora discutere. Luca Barbareschi «sebbene sia del '56 ed ancora troppo piccolo per l'epoca», ha ricordato che «Milano in quel periodo era calda, io ero socialista e noi giovani credevamo nei cambiamenti. Ma il '68, per l'Italia che è una democrazia giovane rispetto a Gran Bretagna, Germania e Francia, è stato un danno. Il nostro è un Paese piccolo, da burla, che sta 300 anni indietro e non era preparato a quei mutamenti. Trovo assurde le polemiche sul film di Placido, che non è sul '68 ma su una sua storia autobiografica». Barbareschi, sul Lido per «Il Piccolo» di Maurizio Zaccaro, documentario da lui prodotto con Rai Cinema (e in uscita in dvd), ha ripercorso la storia del Piccolo Teatro di Milano e ha poi dichiarato che rappresenta «un governo di cui non rispetto la posizione verso la cultura: ho lottato tanto per il Fus, solo per avere due lire che poi andranno agli enti lirici e per sentirmi dire che queste sovvenzioni (60 milioni di euro) equivalgono ai "testicoli" che ho rotto in Parlamento».

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