Paola sbatte la porta e non fa "La tribù"
Un terremoto mediatico quello scatenatosi ieri tra i corridoi di Canale 5. Nella mattinata la rinuncia di Paola Perego a condurre «La Tribù - Missione India», il reality show al via il 16 settembre. Una rottura radicale, almeno al momento, della Perego e di Lucio Presta con Mediaset che - ha spiegato il manager - non avrebbe tutelato la conduttrice dopo «significative incomprensioni», tali da far ritenere ormai «violato il rapporto fiduciario indispensabile tra l'azienda e l'artista». Poi, in serata, una nota Mediaset dal tono conciliatorio: «Paola Perego è una professionista di alto livello». Ma qual era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso? Le «opinioni immotivate, gratuite, provocatorie e offensive della signora Barbara D'Urso a proposito dell'attività professionale» della Perego. La D'Urso, ricordando in un'intervista le parole dei figli - «Guai a te se accetti di condurre un programma come "Buona Domenica"» - aveva detto: «Quando hanno saputo che avevo accettato, ho fatto loro una promessa solenne: vostra madre non si presterà mai alla volgarità». Solo opinioni personali? Mica tanto, se a esternarle è la nuova padrona di casa della domenica pomeriggio di Canale 5. «Per l'ennesima volta ho chiesto inutilmente a Mediaset una presa di posizione che pubblicamente rendesse merito e il giusto riconoscimento alla figura professionale di Paola Perego e ai risultati da lei ottenuti», ha spiegato Presta. «Paola ha sempre seguito con disciplina, come conduttrice e come autrice, le indicazioni e gli indirizzi editoriali ricevuti da Mediaset». Perciò tanto più pesa «l'assenza di un segno nitido, leale ed esplicito di apprezzamento» in grado di «contrastare il cospicuo danno di immagine derivante da gossip e villanie provenienti, e di fatto legittimate, dall'interno di un comune ambiente aziendale». Fine della fiducia. Anche «per altri precedenti e significative incomprensioni, incidenti e problemi». A questo punto la palla passava a Mediaset. Che alla fine precisa: «I malintesi che hanno generato comprensibili tensioni sono frutto di un eccesso di esternazioni personali a cui Mediaset è estranea, che non corrispondono al pensiero dell'azienda e rispetto alle quali da sempre Mediaset non è solita intervenire». Cosa accadrà ora? Basterà questo come «gesto conciliatorio»? «Confidiamo in una responsabile composizione della vicenda», dicono da Canale 5. Ma sicura per ora è solo la partenza del reality: «Il programma andrà regolarmente in onda nella data prevista».