Cucinotta: "L'amore non ha sesso"
Si è fatta aspettare sulla terrazza dell'Excelsior come una capricciosa star.Ma poi si è scusata confessando di avere la febbre alta, di essersi imbottita di farmaci e ha dispensato la sua calorosa semplicità, tutta siciliana. Così, ieri, si è presentata Maria Grazia Cucinotta, avvolta da un tubino blu Cavalli, dall'altro dei suoi vertiginosi tacchi rossi. A distanza di 15 anni è tornata sul Lido, che effetto le fa? «Sono felicissima. Allora ero una ragazza stordita dal successo internazionale de "Il Postino". Oggi devo almeno la mia presenza qui, nel luogo che è stato il mio trampolino». Cucinotta, attrice e produttrice, un percorso che continuerà di pari passo? «Certo. Anche a volte se mi considerano poco, io vado avanti, imperterrita per la mia strada. Di me diranno pure di tutto: ma a me interessa solo il giudizio di mia figlia». Dopo Venezia cosa l'aspetta? «Il set in Puglia per l'opera prima di Giuseppe Papasso, "Un giorno nella vita", poi sarò ancora madrina il 5 al premio Campiello. Mi dispiace non aver potuto tenere a battesimo il festival di Piedigrotta, ma sono qui a Venezia per rappresentare anche loro, tutta l'arte di quel Sud che non è certo da ricordare solo per i brutti fatti di cronaca. A ottobre, sarò al festival di Roma come produttrice di "Viola di mare" e, a fine anno, uscirà "L'imbroglio sotto le lenzuola» di Arau, dove interpreto una donna sensuale». Ha ancora qualche sogno nel cassetto? «Vorrei togliere le sofferenze a tutti i bambini e le violenze, come quella che hanno subìto i ragazzi gay. L'amore tra due persone consenzienti va rispettato. Porterò a Venezia questo messaggio. L'amore non ha sesso e aver paura di dimostrare il proprio amore penso sia la sofferenza più grossa».