Kennedy, finita la dinastia non il sogno
Èla frase che neppure un anno fa, alle assise dem di Denver, continuava a pronunciare Edward Kennedy, l'unico dei fratelli Kennedy che abbiamo visto invecchiare e morire lo scorso mercoledì. La stessa frase scelta dal giornalista Gianni Bisiach per chiudere uno dei suoi tanti libri dedicati a «I Kennedy, la dinastia che ha segnato un secolo» (Newton Compton). «Perché per Ted Kennedy la storia della sua famiglia era come un romanzo fatto di gente dal carattere forte – spiega Bisiach - abituata a vivere la filosofia tipicamente americana del successo individuale, ad ogni costo». E Bisiach sì che conosceva bene la famiglia. È stato il primo a indicare i nomi dei responsabili dell'assassinio di JFK a Dallas nel film «I due Kennedy», svelando i rapporti della CIA con la mafia. Dunque Ted l'ha conosciuto. «Nel 1967 a una prima del Metropolitan di New York; era molto robusto, un personaggio simpatico con un largo sorriso». Con Bobby ucciso dopo 5 anni l'assassinio di John, entrato in politica dopo la morte in guerra del fratello Joe, perché Teddy non divenne Presidente? Ted Kennedy ebbe la carriera politica compromessa per due gravi incidenti: il primo, è la caduta col suo aereo privato al quale sopravvisse per miracolo. Il secondo, dopo l'uccisione del fratello Bob, è un'uscita di strada con la sua automobile, che si inabissa nell'oceano. Lui riesce a salvarsi, ma la sua segretaria muore annegata e Teddy denuncia l'incidente solo dieci ore dopo. Chi prenderà il suo posto di senatore del Massachussets? L'hanno proposto a Victoria Reggi, sua seconda moglie, di professione avvocato: ma ha rifiutato. Di tutti i nipoti, vedo giusto Patrick, terzogenito di Robert Kennedy, deputato del Rhode Island. E comunque la storia della dinastia dei Kennedy cambierà dopo la morte di Ted in quanto John, Bobby e Ted sono tre personalità irripetibili. Le possiamo paragonare in Italia agli Agnelli. Prendiamo la figura di Giovanni Agnelli: quando Mussolini fece un discorso al Lingotto di Torino, Giovanni era talmente autorevole da far sembrare che dei due fosse Mussolini a incutere soggezione. Altrettanto autorevole era il vecchio papa Jo Kennedy. Ted prese il suo posto nella famiglia e trattò addirittura con Onassis il contratto di matrimonio con Jackie, la vedova del Presidente, nel quale oltre ai dettagli economici si fissava anche il numero dei rapporti sessuali che non avrebbero dovuto superare i tre la settimana.