Il virtuosismo barocco trova casa a Villa Medici

Il Festival di Musica Barocca, diretto da Alessandro Di Profio e promosso dall'Accademia di Francia in Villa Medici, è questa sera al suo quarto e ultimo appuntamento, «Angeli e demoni», come nell'omonimo film. Sì, perché con l'ensemble Le Musiche Nove diretto da Claudio Osele farà la sua comparsa un soprano particolare, la tedesca Simone Kermes. Nata a Lipsia e presto impostasi in Europa e in Usa col suo repertorio di musica vocale barocca, la Kermes ha il dono di un'ugola capace di far rivivere i gorgheggi e i virtuosismi che fecero grandi i castrati del secolo XVIII, come Farinelli, Senesino e non solo, i quali seppero scatenare fanatismi e passioni quasi folli. Ci si misero anche le donne - Francesca Cuzzoni, Faustina Bordoni - ma la fioriture e le irragiungibili difficoltà del vocalismo barocco erano le stesse. La nobiltà settecentesca in tutta Europa impazziva per i cantanti che ascoltava nei teatri e anche nei concerti privati delle ville patrizie: e la cinquecentesca splendida Villa Medici oggi sembra riproporli. L'ensemble specialistico Le Musiche Nove consta di due violini (Enrico Casazza e Isabella Longo), della viola di Luca Rocco, del violoncello di Giuseppe Mulè, della viola da gamba di Francesco Tomei, della tiorba di Marco Pesci e del clavicembalo di Andrea Pertugi. Verranno eseguite musiche di Riccardo Broschi, Georg Friedrich Haendel, Johann Adolf Hasse, Giovanni Battista Pergolesi, Nicola Antonio Porpora, Leonardo Vinci, Antonio Vivaldi e altri. Il repertorio, nella direzione di Claudio Osele, darà dunque risalto alla voce di Simone Kermes, agilissima ed elettrizzante specie in «Morte amara» dal «Lucio Papirio» di Nicola Porpora, e in «Se pietà di me non senti» dal «Giulio Cesare» di Haendel, o in «Tu me da me dividi» dalla «Olimpiade» di Giovanni Battista Pergolesi. Qualche commento sulle esibizioni internazionali della Kermes? «Ha adoperato ornamenti furiosamente complicati con un'accuratezza e un'agilità stupefacenti...un'esplosione di elettricità»: così si espresse The New York Times del marzo 2007. Il concerto sarà una novità per tutto il pubblico romano che ha seguìto numerosissimo gli incontri musicali di questa rassegna, spesso riversandosi fuori dalla Loggia, sede artistica illustre di tutti i concerti.