Mille linguaggi a confronto tra i quartieri dell'arte

AntonellaMelilli I linguaggi dell'arte sono inesauribili, quasi un eterno divenire in cui la creatività umana esplora la propria capacità di esprimersi. E neppure il teatro, che di tutte è la innata forma di comunicazione, sfugge a questo bisogno, sondando possibilità inattese e perfino divertenti nella loro innovatività. Come accade, per esempio, nello spettacolo «Di che hai paura» dello statunitense Richard Dresser, presente dal 12 al 16 per la regia di Carlo Fineschi, al Festival Quartieri dell'Arte, che si avvia ad aprire il 5 settembre la sua tredicesima edizione fra Viterbo, Tuscania, Ronciglione e Caprarola. Dove sarà l'abitacolo di una macchina ad ospitare due attori sui sedili anteriori e un massimo di tre spettatori dietro di loro, in nome di un rapporto ravvicinato che potrebbe condizionare lungo il percorso la stessa storia d'amore narrata nel testo di Richard Dresser. Un esperimento inedito all'interno di una manifestazione la cui parola d'ordine, Swap-Scambio, guarda a una serie di pratiche trasculturali e transdisciplinari che coinvolgono la drammaturgia e a un dialogo innovativamente fruttuoso tra personalità provenienti da vari campi dell'arte e la varietà della scena. Come quella mostra-graphic novel-performance, dal 5 al 20 a Viterbo, con cui il direttore del Festival Gian Maria Cervo propone la trasformazione in fumetto, realizzata col cartoonist Enrico D'Elia e l'artista visivo Marco Raparelli, del suo testo teatrale intitolato «L'uomo più crudele». Mentre l'interesse per le voci più rappresentative della drammaturgia contemporanea si afferma in apertura con «Se sapessi cantare mi salverei», dello spagnolo Juan Maiorga, che indaga sulla lotta fra il teatro e il mondo ma anche sull'amicizia e il bisogno di essere compresi. E ancora con l'argentino Rafael Spregebund, autore di una «Eptalogia Hieronimus Bosch», ispirata a «I sette peccati capitali» del pittore fiammingo, tra cui Manuela Cherubini, sua traduttrice, sceglie di mettere in scena, dall'8 al 10 ottobre, rispettivamente «L'inappetenza», «La stravaganza» e «Il panico». Senza trascurare una nutrita presenza italiana, che vede tra gli altri Alberto Bassetti, condirettore del Festival, con la sua Sibilla, Roberta Nicolai, anche regista, con Anima, e Tiziano Scarpa, Premio Strega 2009, di cui Sandro Marbellini mette in scena «Gli Straccioni» e «Il professor Manganelli e l'ingegner Gadda».