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Tra i Film Sorpresa spunta Greenaway

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Con«Green Days» arriva fuori concorso al festival lagunare Hana Makmalbaf, la più giovane componente delle celebre famiglia iraniana di registi. La cineasta, che a 8 anni presentò il suo primo cortometraggio a Locarno e a 15 anni debuttò nel 2003 a Venezia con la sua opera prima, «Lezate Divanegi», stavolta alterna parti documentate, con filmati a caldo sullo sviluppo del movimento di piazza, a fiction che ritraggono la condizione femminile in Iran. Il risultato è una pellicola sociologica dove «la cinepresa lavora come uno specchio per mostrare la società iraniana e la sua rivoluzione, tra dubbi e speranze», ha spiegato Hana. Nella sezione Orizzonti, il Film Sorpresa è invece «The Movie Orgy-Ultimate Version» di Joe Dante, 280 minuti di un appassionato omaggio ai B-movies degli anni '50 e '60, realizzato dal regista nel '68, con spezzoni di film, trailer e clip tv. Il programma della 66esima Mostra, diretta da Marco Müller, si arricchisce anche di altri due titoli nella sezione Orizzonti Eventi. «Great Directors» della greca (che vive a New York) Angela Ismailos, la quale racconta i protagonisti del cinema moderno - tra cui Bertolucci, Cavani, Lynch e Loach - e «The Marriage» di Peter Greenaway. Il grande regista dedica questo film al dipinto del Veronese «Le Nozze di Cana» già affrontato nella performance «Le nozze di Cana. Una visione di Peter Greenaway». «The Marriage» è un classico dell'autore che ama coniugare la storia dell'arte con il linguaggio cinematografico per rivisitare 9 quadri, dal Rinascimento alle avanguardie di Picasso e Pollock. «Le nozze di Cana» è il terzo dipinto su cui lavora, dopo «La Ronda di Notte» di Rembrandt e «L'Ultima Cena » di Leonardo da Vinci.

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