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L'autopsia di Jackson Ucciso dall'anestetico

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Il medico legale che sta indagando sulla morte di Michael Jackson ha riscontrato dosi letali di Propofol, il potente anestetico che il medico personale del cantante, Conrad Murray, gli somministrava per sconfiggere l'insonnia. Lo ha reso noto il sito del Los Angeles Times. Il dottore, secondo quanto scrive il giornale californiano, ha riferito agli inquirenti di aver seguito questo trattamento per sei settimane, durante le quali venivano somministrati alla pop star 50 grammi di Propofol al giorno, iniettate per endovena. Per evitare che il cantante si assuefacesse alla sostanza, ha aggiunto il medico, aveva abbassato la dose a 25 grammi, aggiungendo altri due sedativi. Non trovano conferma invece, almeno per il momento, le indiscrezioni secondo cui il Coroner della contea di Los Angeles avrebbe deciso di considerare la morte del cantante un omicidio. Come rileva la stampa americana nel suo insieme, la Ap cita una sola fonte di polizia, ma non dà maggiori dettagli. Un tabloid come il New York Post ha contattato l'ufficio del coroner di Los Angeles ottenendo un secco «no comment». E lo stesso ha fatto il settimanale di gossip People, ottenendo un risultato analogo. Secondo l'agenzia di stampa statunitense, a quanto si legge sui quotidiani Usa che hanno ripreso la notizia, la posizione del medico personale di Jackson si sarebbe fatta quindi decisamente più difficile, essendo ormai probabile una accusa di carattere penale nei suoi confronti.

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