Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

L'anima gemella esiste Ecco la guida scientifica

default_image

  • a
  • a
  • a

RobertaMaresci L'amore è cieco: lo dice anche la scienza. Di fronte all'amato, il cervello accende le zone della gratificazione riducendo quelle che formulano giudizi negativi. Eppure il mito dell'anima gemella esiste. Cercate il principe azzurro? L'altra parte della mela? L'aiutino arriva da Edoardo Razzini, psichiatra e terapeuta di coppia, autore di una guida Mondadori (pag. 256, 18 euro) affabile ma espertissima che titola «Fatto apposta per me». E la domanda nasce spontanea: come scegliere la persona giusta? Fondamentale è l'atteggiamento a metà strada tra coinvolgimento affettivo e razionalità: come nel mito di Ulisse e le sirene, bisogna lasciarsi andare alle lusinghe dei sentimenti tenendo però ben fermo un saldo ancoraggio. Ulisse si è legato all'albero della nave, noi dobbiamo farlo al nostro io, ai nostri valori ai nostri bisogni. Altra cosa importante è cercare di limitare la fase della idealizzazione, che ci fa scambiare un rospo per il principe azzurro. Tenere presente che progetto abbiamo: se puntiamo ad una «relazione interinale» (è un termine mio), cioè ad un rapporto breve e disimpegnato, dobbiamo stare attentissimi a scegliere una persona che possa tollerare l'abbandono per evitare crisi e drammi al momento del distacco. Nel caso che si punti ad una relazione stabile, bisogna indirizzarsi soprattutto verso una persona che abbia l'animo del mezzofondista, che sia capace di veleggiare nei mari agitati della relazione tollerando anche le fasi di calma piatta. Fondamentale però è che l'altro sappia litigare. Il litigio è fondamentale in amore, rivitalizza la relazione, guardarsi dalle situazioni pericolosissime di pseudoconcordia che sono quelle che possono degenerare in fattacci di cronaca. Quali dinamiche scattano quando due persone si piacciono? Avviene immediatamente il collegamento tra la personalità del partner e le figura significative del passato. Un analista inglese dice che quando scelgo una persona scelgo in realtà un estraneo che mi ricorda un padre, madre, fratello ecc. Questo è quello che rende tante relazioni così avvincenti e forti, ma ne rappresenta anche la debolezza: A) perché posso rendermi conto che è stato un abbaglio, che l'altro è solo una pallida copia del mio riferimento interno; B) perché avendo avuto problemi, come tutti, con le figure del passato, posso tendere a ripetere le situazioni negative; C) perché questo collegamento alle cose importanti del mio passato può rendermi troppo dipendente nei confronti dell'altro. Cosa determina l'insuccesso di coppia? Le donne sbagliano perchè amano troppo e spesso hanno un atteggiamento eroico pretendendo di trasformare dei «catorci» in uomini stimabili, gli uomini sbagliano nella ricerca perchè fondamentalmente amano veramente solo se stesso e la mamma e quindi cercano, invano, delle coppie sempre insoddisfacenti della loro genitrice. Una domanda, però, nasce spontanea: nella ricerca dell'altro, esistono persone da evitare come la peste? Forse ce n'è qualcuna. Ad esempio il dipendente che ti tratta come una stampella o una medicina; il masochista che quando le cose vanno bene si preoccupa e si rattrista; il sadico che ti usa come un pungiball; ma soprattutto il narciso che è sempre alla ricerca dell'ultimo giocattolino e ama solo se stesso. Ma, in fondo, come cantava Claudio Lippi «Per ognuno c'è qualcuno al mondo»!

Dai blog