Notti fiumarole
ValerioBonolo File di sedie davanti allo schermo, file di lettini che guardano luccicare il fiume. Due spettacoli rivaleggiano, dopo il tramonto, sull'Isola Tiberina: quello del cinema e quello del Tevere. Il primo festeggia la XV estate, con la rassegna "L'Isola del Cinema": le due sale, per tutto agosto, proiettano ogni sera film d'autore. Il secondo show va in scena da prima di Romolo e Remo, e per goderselo basta scegliere la sistemazione più comoda, come se si solcasse il Tevere su una nave. Sul ponte dell'immaginario transatlantico le possibilità abbondano: cuscini dei bar arabeggiante, dove godere il tramonto fumando il narghilè; lettini con le abat-jour rosse dello spazio Martini, che guardano verso l'opposta banchina di Trastevere, affollata di bancarelle e gelaterie; le poltroncine del Caffè Letterario che cominciano a riempirsi all'ora dell'aperitivo e vengono lasciate dagli ultimi nottambuli alle quattro del mattino; le sedie del vicino ristorante che, dalla punta dell'isolotto, vede spuntare il campanile di Santa Maria in Cosmedin e guarda il fiume scorrere sotto Ponte Rotto e Ponte Palatino. Il Tevere è protagonista. L'attenzione, dopo le 19, è catalizzata dagli escursionisti del rafting che, da Ponte Garibaldi scendono la rapida dopo Ponte Fabricio. I gommoni condotti dalle guide compiono evoluzioni sotto gli occhi dei frequentatori dell'isola, che prenotano la discesa al vicino stand. Quando il cielo si fa più scuro, la corrente del fiume fa da sottofondo musicale al passeggio lungo le rive. Proprio per assecondarne il fluire Catia Fattorini, l'architetto che ha curato l'allestimento dell'Isola del Cinema, ha dato ad alcuni padiglioni la forma delle vele. I protagonisti della kermesse culturale lasciano trapelare il carattere vagamente elitario di tutto ciò che si trova in questo spazio dell'estate romana, come se l'acqua che lo circonda lo mantenesse distante dalle bancarelle, dai chioschi, dai biliardini che furoreggiano sulla riva di fronte. Di qua invece anche i mercatini, etnici ed orientali, vorrebbero corrispondere all'idea di esotico raccontata dalla sezione internazionale della rassegna cinematografica, che ha visto passare rappresentanti diplomatici di Giappone, Israele, Messico. L'atmosfera del cinema contagia l'isola, dal portale d'ingresso della Sala Fellini con l'immagine di Mastroianni e Anita Ekberg nella fontana di Trevi, alle gigantografie dei divi di Hollywood esposte sull'argine del fiume dal fotografo della "Dolce vita" Carlo Riccardi, alla vecchia Alfa Romeo anni '70 che i fantasiosi proprietari presentano come il più piccolo cinema del mondo. Tra le sezioni dedicate al "Cantiere Italia", alla scena internazionale ed al "Cinema invisibile" dei talenti ancora sconosciuti, si incrociano i volti noti del regista Giovanni Veronesi, che a fine mese tornerà per festeggiare il compleanno con la compagna Valeria Solarino, di Fausto Brizzi che ha incontrato i maturandi romani dopo la proiezione del suo "Notte prima degli esami", di Terence Hill, Rocco Papaleo, Massimo Bonetti, Benedicta Boccoli. Dopo Ferragosto, trilogia dedicata a Sergio Leone, che potrebbe replicare le serate da tutto esaurito avute con le proiezioni della "Dolce Vita" e di "The Millionaire": quando sul Ponte Fabricio sono riapparsi, come una volta, i portoghesi che dall'alto, tra uno sguardo rubato al film e uno al fiume, si godono la loro estate.