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Se i fischi sono sacrosanti

Catherine Deneuve

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La caduta degli dei. Meglio, dei divi. Fischiati sonoramente. Mai se lo sarebbe immaginato l'algida Catherine Deneuve di essere presa a male parole nel blasonato festival de La Versiliana, in quel di Marina di Pietrasanta. Idem per Placido, immarcescibile attore e regista, dalla «Piovra» in giù, fino a «Romanzo criminale». Ma tant'è. L'anteprima mondiale di «Je me souviens», testo di George Perec, regia di Renato Giordano, 40 minuti di reading con l'attrice che recita in francese, ha peggio che deluso il pubblico. Epilogo con assalto al botteghino, al grido di «ladri...rimborso», intervento della polizia e, ieri, la decisione eccezionale da parte della direzione del Festival di restituire i soldi del biglietto. Ma che cosa ha infastitito gli spettatori, lo spettacolo troppo breve o troppo brutto? Angelo Tumminelli, il produttore, si giustifica con la prima ipotesi. Già, la quantità non è metro di giudizio, la platea che valuta consultando l'orologio si rivela provinciale. «Ma forse 40 minuti in scena sono davvero pochini - commenta un attore consumato come Giuseppe Pambieri - Comunque, il pubblico reagisce quando si sente preso in giro. Ed è un bene, significa che sa scegliere». Concorda Pino Ammendola: «Non ho assistito al reading, ma in generale dico che gli spettatori hanno il diritto di fischiare se non ravvisano in uno spettacolo i requisiti professionali, o non capiscono quel che si dice sul palco o non sono avvertiti che gli attori non parleranno in italiano». Deneuve&Placido non hanno fatto tesoro dell'esperienza altrui. Valeria Marini fu presa a pesci in faccia perché, partner di Albertazzi, non ricordava le battute. Monica Guerritore nel 2006 è stata condannata a pagare 2 mila euro, la metà del cachet, agli organizzatori del Festival di Rapallo. Il suo reading era durato trenta minuti.

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