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"Canto, ballo e recito con grinta e seduzione"

Deborah Caprioglio

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Smagliante quarantenne, sempre più sicura sulla scena e nella vita, Debora Caprioglio dedica la sua estate alla tournée dello spettacolo «Il Governo delle donne», ovvero la commedia aristofanesca «Le donne al Parlamento», con tappa domani al Teatro Romano di Cassino, in cui incarna la protagonista assoluta Prossagora, una figura femminile determinata e attualissima che si impone sulla sua città. Un ruolo classico affascinante per un'attrice che vive una felice stagione artistica e personale grazie ai successi nella prosa e al primo anno di nozze con Angelo Maresca che sta anche recitando con lei. Come appare la sua Prossagora? «È una donna modernissima che prende il comando con le sue amiche in una sorta di colpo di stato. Mi espongo in prima persona: canto e ballo in una forma di commedia musicale, diretta da Giancarlo Fares». Si considera una donna autoritaria? «Non sono un tipo che dice agli altri cosa debbano fare: sono molto esigente, ferrea e disciplinata con me stessa, ma non tendo a comandare io. Ho una personalità forte anche se non sono interessata a prevaricare. Spesso gli uomini della mia generazione mi sono apparsi deboli e mammoni: a me invece piace misurarmi con un carattere grintoso, altrimenti il gioco diventa troppo impari». Quali sono i pro e i contro degli spettacoli estivi? «C'è il privilegio di affrontare testi di tradizione nei teatri antichi. L'aspetto meno gradevole è il pubblico non abituato al teatro e quindi indisciplinato, rumoroso, distratto dai bambini che piangono o dai cellulari che squillano. Ci vuole molta concentrazione per mantenersi rigorosi». Come è cambiata negli anni? «Maturità artistica e personale sono andate di pari passo. Il teatro insegna la disciplina nella vita e nel lavoro. Sono diventata sempre più precisa e controllata e ho imparato ad accettare una serie di sacrifici che a vent'anni ero poco disposta a scegliere. Recitando ho capito l'essenza della ripetizione che prima mi sembrava noiosa e ho acquisito tanta sicurezza grazie alle numerose platee affrontate. Il teatro mi ha aiutato nei rapporti interpersonali e si è rivelato terapeutico, rafforzandomi come attrice e come donna. Se in passato ero tutta tremolante quando parlavo in televisione, ora ho una disinvoltura diversa». La femminilità dà potere o disagio? «Entrambi. Ho cominciato a lavorare presto, immettendomi da giovanissima in ambienti professionali molto maschili quando le mie coetanee andavano ancora a scuola. Dovevo tirar fuori una grinta virile in un corpo molto femminile. Sono contenta di essere donna e vorrei rinascere così perché alla lunga ho verificato che abbiamo una marcia in più come essere pronte alla rinuncia, alla tolleranza e alla pazienza in situazioni non rosee. Gli uomini sono più impulsivi. Adesso che ho quarant'anni sono al massimo dei miei poteri!». Un sogno da toccare presto con mano? «Il viaggio di nozze non ancora fatto, anche se il 7 settembre ricorre già il nostro primo anniversario, e un po' di tempo tutto per noi, magari per progettare un bebè».

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