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Il medico dormiva, Jackson ucciso dall'iniezione di un collaboratore

Michael Jackson

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Lo rivela il Sun: Murray, secondo quanto filtrato, ha già confessato ai poliziotti di aver somministrato lo stesso giorno al re del pop il Propofol, un farmaco anestetico endovenoso. Il timore è che il cantante si sia svegliato quando gli effetti sono svaniti e abbia chiesto aiuto per il dolore. Il Demerol è stato puntualmente somministrato dallo zelante collaboratore, con effetti devastanti. La combinazione di Demerol e Propofol, noto con il nome commerciale di Diprivan, ha innescato un violento attacco cardiaco. Fonti statunitensi hanno sostenuto che il cardiologo stesse dormendo e perciò non fosse pronto a soccorrere il paziente quando il suo cuore ha smesso di battere. Si è svegliato quando Jacko, 50 anni, era già deceduto e ha invano cercato di rianimarlo. "Murray", ha rivelato al Sun una fonte interna al caso, "avrebbe predisposto un sistema per somministrare a Michael una quantità controllata endovenosa di Diprivan nel corso della notte. Ma questa volta Michael si è svegliato prima di Murray e ha chiesto un po' di Demerol a uno dei suoi collaboratori. Il collaboratore glielo ha dato, ma troppo presto dopo aver preso l'anestetico. Ecco che cosa lo ha ucciso". Jackson prese per la prima volta il Demerol, come riporta il Sun, per lenire il dolore provocato dalle ustioni al cuoio capelluto riportate durante la registrazione di uno spot pubblicitario per la Pepsi. Il dottor Murray avrebbe confessato alla polizia di aver somministrato al re del pop il Propofol due giorni dopo il suo decesso, avvenuto il 25 giugno. Il farmaco dovrebbe essere dato ai pazienti soltanto in ambito ospedaliero.

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