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Eugenio Bennato

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GabrieleAntonucci I ritmi trascinanti della taranta e il calore della musica popolare sono da sempre gli ingredienti principali della musica di Eugenio Bennato, questa sera in concerto al laghetto di Villa Ada per la rassegna «Roma incontra il mondo». L'artista napoletano presenterà i brani del suo ultimo album «Grande Sud», inteso non semplicemente come il meridione d'Italia ma come un grande contenitore che abbraccia Europa, Africa e Medioriente, uniti idealmente dalle comuni radici musicali e ritmiche. «Nei mie ultimi lavori - ha dichiarato il cantautore - ho allargato l'orizzonte mediterraneo a latitudini più lontane,in particolare all'intensa e misteriosa Africa, dove colloco una mitica sponda che custodisce la fonte di tutte le leggende e il segreto di un suono battente primitivo che, attraverso i deserti, è arrivato fino alle nostre sponde». Da quarant'anni, da quando ha fondato nel '69 la «Nuova Compagnia di Canto Popolare», Bennato continua incessantemente la sua attività di etnomusicologo, sempre alla ricerca di musiche e canti popolari la cui memoria rischiava di andare perduta per sempre. Parallelamente a questa attività di ricerca, il cantautore non ha mai smesso di comporre nuovi brani, di fondere esperienze e generi musicali contemporanei con lo spirito e gli strumenti tradizionali del folk e della world-music. Numerose, inoltre, le sue composizioni per la tv e il cinema, tra le quali ricordiamo «La stanza dello scirocco», che nel 1999 si è aggiudicata il prestigioso Nastro D'Argento, e la colonna sonora di «Totò sapore e la magica storia della pizza», uscito nelle sale nel Natale del 2003, scritta a quattro mani col fratello Edoardo. Eugenio Bennato è stato uno dei primi a rilanciare la pizzica e la taranta quando nel 1998 ha fondato il movimento «Taranta Power», nato con lo scopo di diffondere un genere antichissimo attraverso la musica, il cinema e il teatro. Obiettivo raggiunto, grazie al successo degli album «Taranta power» e «Lezioni di Tarantella», che hanno rinverdito i fasti della pizzica come strumento di liberazione individuale e al tempo stesso di aggregazione collettiva.

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