Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Marida Caterini Con oltre il 30% di share quotidiano, il programma «Reazione a catena» in onda su Raiuno alle 18,40 è tra i più visti dell'estate.

default_image

  • a
  • a
  • a

Oramailei si è accreditato come conduttore. Ha messo da parte il ruolo di cantante? «È per me un momento importante. Ho acquisito molta dimestichezza nelle vesti di conduttore. Al punto che fare il padrone di casa potrebbe essere un'attività da coltivare in futuro con maggior cura. Ciononostante ho degli impegni presi come cantante che rispetterò. A settembre sarò a Montreal e poi in Russia in tournée». Come spiega il successo di «Reazione a catena»? «Il pubblico ama la suspense del gioco che conduco da tre stagioni. Adesso la scommessa è portare "Reazione a catena" fuori dal periodo estivo. Il mio sogno è di riproporne qualche puntata come evento, in prime time, in autunno». Come sono i suoi rapporti con il nuovo direttore di Raiuno, Mauro Mazza? «C'è grande fiducia tra Raiuno e me. La rete mi ha consentito negli ultimi cinque anni di farmi conoscere da una larghissima fascia di pubblico, italiano e internazionale, in vesti differenti da quelle di cantante. Nella prossima stagione sarò ancora al timone de "I Raccomandati", in una versione rinnovata rispetto a quella precedente che pure ha avuto grande successo». Che ne pensa della tv italiana chiusa in estate per ferie? «Sono qui proprio per dimostrare che la Rai è al servizio del pubblico anche durante i mesi caldi. Il gradimento di "Reazione a catena" dimostra che la gente desidera un piccolo schermo attivo anche d'estate». Le manca solo l'esperienza della recitazione. «Ci sto pensando. C'è il progetto, con alcuni produttori indipendenti, di realizzare una fiction con protagonista un postino di un piccolo paese toscano. Mio padre era postino. Sarebbe anche l'occasione per far conoscere meglio la Toscana». Dica la verità, ha smesso di giocare? «Ho smesso da anni. Ma mantengo alto il livello di guardia. È una lotta che sto vincendo e che è finalizzata a uno scopo: collaborare con le istituzioni in una campagna di sensibilizzazione contro il gioco d'azzardo. Credo di avere l'esperienza giusta e di godere oramai della fiducia della gente per metterli in guardia contro la devastazione del gioco». Parliamo ancora di tv. Che ne pensa dei reality show? «Quelli che hanno come protagonisti i giovani sono lo specchio dei tempi. Solo alcuni emergono. Gli altri nel migliore dei casi si rovinano. Questi reality sono portatori di un messaggio devastante. Io ho tre figlie e sto cercando di salvarle dalla cattiva televisione».

Dai blog