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L'attrice oggi sul palco del Tuscia Festival con il monologo «Io, madre di mia madre»

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Regalod'amore privo di artificio, lo spettacolo intreccia parole e musica con testo liberamente tratto da «Mia madre. La mia bambina» di Tahar Ben Yelloun e «Una morte dolcissima» di Simone de Beauvoir. Cosa vuole raccontare al pubblico? «Tutto nasce dal rapporto con mia madre che ha 88 anni ed è affetta da Alzheimer e Parkinson. Una donna che da figlia deve assumersi il ruolo di madre della propria madre vive una realtà sconvolgente che cerco di testimoniare con un atto d'amore, l'unico sentimento in grado di aiutarci a superare una mostruosa malattia che si insinua nel nostro cervello. C'è un'intera generazione di cinquantenni affranta da un male che colpisce i loro genitori e mette in discussione tutto, obbligando anche a porre in crisi se stessi. Constatare che una mamma presente e autoritaria possa trasformarsi in una bambina persa in un pianto disperato perché le hai toccato il capello sbagliato ti procura uno stato d'animo che offre un'inevitabile crescita interiore. Questo lavoro è dedicato a tutte quelle figlie che non sempre diventano madri». È difficile recitare sentimenti realmente provati? «Riesci comunque a distaccarti. Sono dentro questa storia, ma non tutto quello che dico l'ho concretamente vissuto. Non racconto l'estremo della malattia, ma l'incontro fra due esseri umani in cui chi ti ha generato ti chiede aiuto, senza ricordarsi del suo stato materno. La presenza e la razionalità che normalmente ci guidano possono svanire in un attimo». Ha optato definitivamente per il mestiere di attrice? «Il 27 settembre è in uscita la fiction di Rai Uno "Il commissario Vivaldi" con Lando Buzzanca in cui sono una new entry: il magistrato Conti che instaura col protagonista un legame dolce e ironico di reciproca comprensione, mentre per il teatro riprendo "Donne informate sui fatti" di Carlo Fruttero e il monologo tratto da "Partire" di Ben Yelloun, ma lascio le porte aperte al piccolo schermo anche se non sono fatta né per i quiz né per i reality».

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