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Elina Garanca la sexy Carmen

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LorenzoTozzi C'è qualcosa di nuovo eppure d'antico in questa Carmen nuova di zecca di scena alle Terme di Caracalla. L'esperto regista Renzo Giacchieri non ci fa mancare proprio nulla dei topoi della Spagna pittoresca. Tutto nasce dal caldo di un sole accecante: un grande vibrare di ventagli, gli agrumi che impediscono l'inseguimento, i fiori a ornamento dei balconi, lo sventolio delle vesti di uno stilizzato flamenco, ma soprattutto lo scoccare di una irresistibile passione che porta quasi alla follia. L'allestimento ha per sfondo un grande ponte arcuato, via di fuga, ma anche balcone e spalto della plaza de toros. E la Spagna di Merimée è animata da masse brulicanti: sigaraie, militari, coppiette, bailaoras, tifosi della corrida, incappucciati. La musica di Bizet trascina, nonostante la direzione diligente ma non folgorante di Karel Mark Chichon e le danze in fotocopia di Alessandra Panzavolta. Ma occhi ed orecchi sono tutti per lei, per la giovane Carmen, la trentatreenne Elina Garanca, artista che ha carattere da vendere. Naturalmente ha ancora qualcosa da imparare sul palcoscenico, vista la giovane età, ma le premesse ci sono tutte per un'ottima carriera, per altro già brillantemente avviata. Meno brillanti invece il Don José di Valter Borin a tratti sfocato e l'Escamillo poco carismatico di Dario Solari. Ci si accontenta così piuttosto – ma non è comunque poco - di una Carmen finalmente sensuale e seduttiva, vocalmente adeguata e di una regia non problematica che guarda alla sana tradizione più che all'innovazione, tranquillizzando il pubblico estivo.

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