Presentazione ieri a Roma del «cartellone» della 66esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, in programma al Lido dal 2 al 12 settembre
Ecome promesso le organizzazioni che si battono contro i tagli ai finanziamenti pubblici per lo spettacolo, con in prima linea i visi di famosi attori e registi, si sono fatte sentire. Una protesta accesa ma, nessuno lo ha nascosto, anche stemperata dalle rassicurazioni del Premier Berlusconi sul reintegro dei fondi. La conferenza di ieri era in programma all'Hotel Excelsior di via Veneto e all'appuntamento si è presentato un nutrito drappello di manifestanti. Di fronte ad una sterminata platea di giornalisti, con il presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta un po' spazientito e il direttore della Mostra Marco Müller divertito, sono saliti sul palco i «manifestanti» Carlo Verdone e Sergio Castellitto che ha preso la parola: «Per il cinema, mentre la Gran Bretagna investe 277 milioni di sterline e la Francia ha elevato il proprio sostegno all'industria audiovisiva a 513 milioni e 620 mila euro, l'Italia ha destinato quest'anno all'attività cinematografica soltanto 11 milioni e 446 mila euro. L'equivalente del costo medio di due film francesi...». Castellitto ha letto il testo del comunicato concordato con l'associazione Zeropuntotre, formata, oltre che da attori e registi, da tantissimi lavoratori dello spettacolo anonimi, ma anche bravissimi. In tutto il mondo, infatti, i tecnici italiani sono considerati i migliori. «E sono loro quelli che ci rimetteranno di più, se non sarà reintegrato il Fus - ha spiegato Gianmarco Tognazzi - Noi attori e registi siamo colpiti solo di riflesso dai tagli, ma comunque siamo qui. Un Paese che ha il 70 per cento del patrimonio culturale mondiale deve investire sulla cultura». Tra i manifestanti anche Laura Morante, Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Sabrina Impacciatore e Stefano Accorsi che ha rassicurato chi temeva un boicottaggio della Mostra: «Nessun boicottaggio, ma il Festival lo useremo come vetrina per la protesta contro i tagli al Fus».