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Tv per neonati, esperti in crisi

Bambini davanti ad uno schermo tv di nuova generazione

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La tv per i bambini sotto i tre anni fa discutere e trova gli esperti in disaccordo Sky ha annunciato l'arrivo di un canale dedicato ai piccolissimi e questo, nonostante si tratti di tv a pagamento, per la quale è necessario possedere un decoder, una tessera e sulla quale è possibile effettuare un controllo con un codice attivabile solo dai genitori, ha scatenato una grandinata di polemiche. Tutto comincia qualche giorno fa quando Sky ha annunciato una serie di nuove proposte tra i canali ormai «storici» come History Channel, Disney e tanti altri che, ormai da anni, riscuotono grande successo. Tra le novità ha fatto capolino Baby Tv.  In partenza dal 1 agosto il canale, e stato annunciato, è nato in Inghilterra, è della Fox (titolare dei popolarissimi Fox Crime e Fox Life), è già presente in altri 100 Paesi e «sarà la prima tv dedicata ai minori di tre anni, neonati e bambini in tenerissima età». Apriti cielo. Ieri è partita l'offensiva dell'associazione dei genitori Moige, che, da anni, dà «le pagelle» alle varie tv, lamentando, spesso, troppa superficialità e violenza nei programmi. E questo molte volte è vero. Elisabetta Scala, presidente nazionale del Moige, ha chiesto di bloccare il nuovo canale: «Non si discute sui contenuti dei programmi che andranno in onda in questa baby tv, che probabilmente saranno di alta qualità e studiati ad hoc da psicologi ed esperti del settore - ha detto - ma vogliamo richiamare l'attenzione sui gravi rischi per la crescita fisica e psicologica di neonati e bambini fino ai 36 mesi. Numerosi e prestigiosi studi dimostrano i danni che può provocare in bambini così piccoli l'esposizione alla televisione, infatti non è il messaggio veicolato il problema, ma l'utilizzo stesso del mezzo». «Ricerche dimostrano quanto le radiazioni della televisioni - ha aggiunto Elisabetta Scala - possano causare seri problemi come: miopia, deficit di attenzione e problemi inerenti anche al ciclo di crescita e sviluppo psico-emozionale. Tutto ciò è stato dimostrato recentemente anche da uno studio commissionato dall'Autorità per le Comunicazioni francese, la quale ha quindi deciso di imporre ai distributori di tali programmi di trasmettere sullo schermo il messaggio "Guardare la televisione può frenare lo sviluppo dei bambini minori di tre anni, causare ritardi psicomotori, incoraggiare la passività, causare sovraeccitazione e turbe del sonno". Chiediamo quindi, alla luce di tutto ciò, che Sky blocchi il lancio della Baby Tv e che le Istituzioni, in particolare il viceministro alle Comunicazioni, on. Romani, prendano idonei provvedimenti per la tutela della salute dei nostri figli». Non si è fatta attendere la risposta della Fox, che ha parlato per bocca di Sherin Salvetti, vice presidente Factual Channels di Fox Channels Italy: «L'obiettivo di Baby Tv non è quello di sostituirsi alla famiglia e diventare una baby sitter, ma quello di offrire un nuovo spunto di interazione tra genitori e figli. Una televisione a misura di bambino, fatta di giochi, colori e canzoni, che vede come protagonisti i più piccoli insieme a mamma e papà». La sociologa Marina D'Amato premette che i bambini anche piccoli già guardano la tv. Aggiunge che il progetto Baby Tv è pensato da un gruppo di pedagogisti e psicologi e «si pone come un accompagnamento alla crescita». Insomma la tv non è una sorta di baby sitter elettronica alla quale affidare il bambino e la sua educazione, nella fascia di età prescolare, è e rimane, un diritto-dovere dei genitori. E chi vuole intendere...

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