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Rubato il naso finto di Jackson

Michael Jackson

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Più d'uno deve aver pensato che Michael Jackson fosse bionico. I sospetti sono diventati più consistenti quando la notizia delle sue precarie condizioni di salute si è accavallata all'annuncio degli imminenti cinquanta concerti di Londra. Delle due l'una: o Jacko stava male davvero oppure era pronto a infiammare le platee della 02 Arena per molti mesi. Tertium non datur. Ora, però, arriva la conferma che se l'artista proprio bionico non era, non era neppure del tutto «naturale». Nell'opera di letterale vivisezione delle vicende accadute a cavallo della sua morte, spuntano testimoni pronti a giurare che sul tavolo dell'obitorio di Los Angeles, alla salma di Jacko mancava il naso. Al centro del viso c'era solo un piccolo buco nero circondato da residui di cartilagine. In altre parole era scomparsa la protesi del naso che solitamente la star portava incollata sul viso. Chi ha sottratto la protesi? Quando? Perché? Che fine ha fatto? Tutto questo all'indomani delle dichiarazioni di un ex governante che ha spiegato che l'artista aveva in casa moltissime protesi di naso. «Il suo naso era un problema - ha detto Adrian McManus - usava del materiale adesivo sui lati per coprirlo o sostenerlo, perché era gravemente scavato». E non è tutto: nel suo armadio, la popstar teneva un contenitore pieno di «nasi falsi e colla da truccatori, che mi disse usava per travestirsi - ha proseguito il governante - ma tanti erano simili al suo naso vero, solo senza il buco». Il motivo che ha portato Jackson a utilizzare protesi al naso è da ricercare nella gran quantità di interventi di chirurgia plastica ai quali la popstar si era sottoposto. Secondo le indiscrezioni, Jacko aveva subìto ben sei rinoplastiche, sempre più invalidanti. Il naso era sempre stato uno dei suoi punti deboli fin da quando, ancora bambino, veniva sbeffeggiato da suo padre Joe e dai suoi coetanei che lo avevano soprannominato «Big Nose», «nasone». I sei interventi chirurgici gli avevano demolito a tal punto il setto da costringerlo a vivere senza la punta del naso «naturale» e a rimanere solo con pochi residui di cartilagine. Da quel momento la popstar ha cominciato a utilizzare protesi che venivano incollate sul viso all'occorrenza. Con quanta dose di dolore non è dato sapere. O meglio, a giudicare dall'uso e abuso di antidolorifici e anestetici, il dolore non deve essere stato di lieve entità. A proposito di nascondigli, la polizia di Los Angeles ha appena accertato nuovi dettagli sulla villa di Beverly Hills, dove Jacko viveva con i suoi tre figli. In casa del cantante il medico personale aveva un nascondiglio segreto dove teneva i medicinali, tra i quali era conservato anche il pericoloso anestetico Propofol. Sarebbe stato lo stesso medico, il cardiologo Conrad Murray, a parlare agli investigatori del nascondiglio, che si trovava in un armadio nella stanza degli ospiti. «I farmaci erano nascosti», ha confermato un agente di polizia. Murray, 51 anni, è ufficialmente indagato per omicidio colposo. Nel corso di due perquisizioni effettuate nella sua clinica e in un magazzino a Houston, in Texas, sono stati sequestrati diversi elementi, tra cui l'hard-disk di un computer, uno schedario, insieme a ricette, fatture e farmaci. Intanto, a poco più di un mese dalla morte di Michael Jackson (scomparso la mattina del 25 giugno), gli amministratori straordinari del suo patrimonio sono riusciti a mettere le mani su 5 milioni e mezzo di dollari in contanti «restituiti» da uno degli ex consulenti finanziari del cantante. L'avvocato John Branca e il produttore musicale John McClain hanno anche recuperato diversi oggetti di valore di proprietà del re del pop e valutato il patrimonio complessivo in circa 500 milioni di dollari ai quali vanno aggiunte alcune decine di milioni di dollari che, hanno detto, si possono tirar fuori da alcuni accordi in via di definizione. E chissà se anche la scomparsa della protesi al naso non sia legata a questioni di denaro. Quanto può valere oggi uno dei nasi del re del pop?

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