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Se i buoni diventano cattivi

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Aqueste domande rispondono giornali e programmi di attualità con lo stesso fuorviante linguaggio che chiama in causa vari aspetti legati all'interiorità dei protagonisti, dipinti, conseguentemente, come «cinici», «cattivi» o «prodotto della nostra società malata». «Psicologia del male» (Laterza, pag. 129) di Piero Bocchiaro, partendo da 4 fatti di cronaca, ridà invece peso a quanto fa da cornice all'azione malvagia, esaminando i fattori situazionali capaci di scatenare in chiunque, in determinate circostanze, una simile condotta (a prescindere dunque dal profilo di personalità del protagonista). Tali fattori sono stati investigati dagli psicologi in numerosi studi di laboratorio e sul campo, aspetto, questo, che fornisce un importante sostegno empirico alla tesi situazionista portata avanti da Bocchiaro. Diventa allora difficile pronosticare ciò che sarà di noi e degli altri quando le dinamiche situazionali si rimescolano in modo da creare condizioni nuove e impreviste. Tutto questo è probabilmente difficile da accettare; di sicuro, però, si tratta di una prospettiva che ci rende vigili nei confronti delle forze esterne, accrescendo le probabilità di contrastarle.

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