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Taylor, il mito americano arriva nel nome delle cover

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Èun mito, sulla cresta dell'onda da quattro decenni: James Taylor questa sera è nella Capitale alla Cavea dell'Auditorium alle 21. Discepolo di Woody Guthrie, musicista ancorato alle sue tradizioni americane ma dal respiro sempre internazionale, Taylor è, ormai dal 2000, nella Rock and Roll Hall of Fame ed è considerato uno degli autori più amati di tutti i tempi con un pubblico affezionatissimo, ovviamente, anche in Italia. Nella Capitale si presenta con il suo gruppo: «James Taylor and Band» che porta in scena il «Down Home Tour». Nell'esibizione di questa sera non si sognerà nemmeno di deludere i suoi fan e in scaletta ci sono tutti i «cavalli di battaglia». Ma anche molto di più. Oltre ai brani più celebri presenterà alcune cover di grandi classici: da «Suzanne» di Leonard Cohen a «Wichita lineman» di Jimmy Webb. La formazione che porta sul palco: Larry Goldings al piano, Jimmy Johnson basso, Steve Gadd batteria, Mike Landau chitarre, Arnold McCuller e Kate Markowitz coro, Andrea Zonn violino. Taylor, eterno «ragazzaccio» della musica statunitense, è ormai un mito: pluripremiato ai Grammy Award, nel 2006 è stato nominato dalla Fondazione MusiCares personaggio dell'anno. In una serata di gala a Los Angeles, musicisti di diverse generazioni come Paul Simon, Bruce Springsteen, Sting, David Crosby e Sheryl Crow gli hanno tributato un omaggio interpretando le sue canzoni. È nato nel '48 e gli inizi, a sentirlo qualche anno dopo, sono insospettabili. Da ragazzo studiò infatti il più classico degli strumenti: il violoncello. A partire dal '60, preferisce dedicarsi alla chitarra. Dal suo Massachusetts si trasferisce New York e poi a Londra dove nel 1968 pubblica il suo primo album dal titolo «James Taylor». Solo nel 1970 però con «Sweet Baby James» raggiunge l'attenzione del grande pubblico. Molto attivo nella difesa dell'ambiente e politicamente schierato su posizioni progressiste è apparso anche in un episodio dei Simpson e tra i tanti amici con i quali ha suonato ce ne sono anche di italiani, come Elio e le Storie Tese, con i quali ha collaborato ed anche partecipato a trasmissioni televisive. Nel suo concerto di questa sera appaiono delle cover non a caso, infatti gli ultimi due album di Taylor sono «Covers» (2008) e «Other Covers» (2009).

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