Springsteen a spasso con la mamma si prepara al live dell'Olimpico
Ci sono giorni in cui il tempo trascorre più lentamente. In cui si avverte che ogni giro di lancette va vissuto intensamente perché prelude a un evento da gustare fino in fondo. Oggi è uno di quei giorni. Chi vive nella Capitale e ama il rock non ha alibi. Stasera il posto giusto è lo stadio Olimpico. Alle 22 (non prima per il contemporaneo svolgimento dei Mondiali di nuoto al Foro Italico) sul palco salirà il Boss e sarà accolto da un'ovazione che spaccherà i timpani. Finora di biglietti ne sono stati venduti circa 42 mila e al tutto esaurito mancano ancora 4 mila tagliandi (se si esclude il prato dove non c'è più spazio neppure per uno spillo). Per questo alle 12 apriranno le casse dello stadio per permettere agli ultimi ritardatari di conquistare il diritto di accedere all'evento. L'apertura dei cancelli è prevista alle 17, mentre chi è destinato alla tribuna Monte Mario dovrà attendere fino alle 18. Il palco è stato già montato ai piedi della tribuna Tevere, così come è già accaduto quest'estate per il concerto dei Depeche Mode dello scorso 16 giugno. Come ogni live del Boss che si rispetti, anche per il «Working on a dream tour» la scenografia è ridotta all'osso. Solo un maxischermo e una passerella tra il pubblico. Pochi fronzoli e molta sostanza come si addice a chi non ha paura di dire le cose in faccia e non ha bisogno di trincerarsi dietro effetti di luce e fantasmagorie per distrarre occhi e orecchie dalle proprie lacune. Stasera Springsteen sarà tutto questo. Sulla scaletta definitiva non si sa granché. Anche perché il Boss, vuoi per fuggire dalla noia, vuoi per eclettismo, preferisce cambiarla tutte le sere. A meno di sorprese dell'ultim'ora ci dovrebbe essere «Outlaw Pete», brano d'apertura dell'ultimo «Working on a dream». Non dovrebbero mancare neppure «Badlands» e «Born to run». Tutto il resto è avvolto nel mistero, o meglio è nelle mani del pubblico romano. Springsteen fa scegliere ai suoi fan due o tre brani dal suo immenso repertorio. Il pubblico scrive il titolo sugli striscioni. Lui li prende, li fa vedere e suona il brano richiesto. Come un juke-box ambulante. Perché a comandare sia solo la musica. Quel che è certo è che stasera il concerto durerà tre ore e sul palco ci sarà la E Street Band. Quella di Little Steven (all'anagrafe Steven Van Zandt) per intenderci e di Max Weinberg alla batteria (tornato nel gruppo dopo la temporanea sostituzione da parte del figlio Jay). Non ci sarà, invece, Patti Scialfa, moglie del Boss e sua compagna d'avventure anche sotto i riflettori. Per una moglie a riposo nel New Jersey ci sono, però, due figli e una mamma che non hanno voluto rinunciare alla vacanza romana. La signora Adele Zirilli, l'arzilla madre ottantenne del Boss, in queste ore sta accompagnando il suo Bruce nella trasferta italiana. Ieri per loro una giornata di svago a spasso per le strade della Capitale dove erano arrivati venerdì sera. Poi il ritorno all'Hotel De Russie di via del Babuino, dove alloggiano anche gli altri membri della E Street Band con famiglie al seguito. E non è detto che, tra una sorpresa e l'altra, stasera sul palco dell'Olimpico non ci sia anche mamma Adele. Un dettaglio che potrebbe rendere ancor più memorabile un concerto entrato nella storia del rock ancora prima di iniziare.