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«Nel privato è un tiranno e impersonifica il male»

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Èvero che la E street Band ha 250 canzoni pronte per essere eseguite su richiesta? «In realtà chi le conosce davvero tutte è Nils Lofgren ed è l'unica ragione per cui è nella band», dice ironico Steven Van Zandt che in un'ora e mezza di filo diretto con gli ascoltatori ha raccontato a tutto campo la sua attività di produttore, dj, musicista e attore. Tante le battute sull'amico-collega Bruce Springsteen: «Venne da me dopo aver scritto Born to Walk - ha raccontato - e io gli feci "come on Bruce accelera il passo"». Un fenomeno come quello di Springsteen, dei Beatles e dei Rolling Stones per Little Steven oggi non sarebbe replicabile: «qualcosa è cambiato per sempre - ha spiegato - oggi purtroppo il disco è stato fatto fuori ed è tornato il brano singolo, da scaricare e a 99 centesimi». Ma Little Steven continua a produrre nuovi gruppi: «non si devono scrivere le canzoni in camera da letto e poi metterle su YouTube, bisogna uscire e andare a suonare nei bar, nessuno è nato grande, ma c'è chi lo è diventato suonando tutte le notti davanti a un pubblico». Poi un ricordo dello sbarco sulla Luna: «gli anni Sessanta sono stati un decennio pieno di speranze, non ci fu solo lo sbarco sulla Luna, ma anche lo sbarco dei Beatles in America, più importante per me». Poi la corsa al De Russie e in giro per la città. Prima di salire sul palco dello stadio Olimpico dove lo aspettano migliaia di romani per la maratona di stasera. Foto Sirolesi

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