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Al Macro uno spicchio della Grande Mela

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Novità in vista al Macro, il Museo d'Arte contemporanea di Roma. Il suo direttore, Luca Massimo Barbero, è riuscito a mantenere le promesse e a rispettare le tabelle di marcia. Da ieri negli spazi di via Reggio Emilia è attivo il nuovo allestimento della collezione permanente visibile per tutta l'estate nelle sale del museo. Oltre al direttore Barbero, alla presentazione delle nuove collezioni ha partecipato anche Umberto Croppi, assessore comunale alle Politiche culturali. I nuovi arrivi che stanno arricchendo il patrimonio del Macro provengono da collezionisti privati e importanti partner istituzionali. Tra le opere che arricchiscono la collezione quelle di Massimo Bartolini, Stefano Arienti, Armin Linke, Adrian Paci, Nicola Pellegrini, Sergio Pucci e Giuseppe Capogrossi. «Tra le scommesse del mio mandato - ha detto l'assessore Croppi - quella del Macro è la più impegnativa. C'erano carenze notevoli che sono state superate. Barbero è stato il catalizzatore di tutto questo percorso. L'anno prossimo sarò felicissimo di poter inaugurare l'intero complesso». Grandissima la soddisfazione di Barbero che ha illustrato anche le iniziative del Macro Future di piazza Oreste Giustiniani. Dal 19 settembre al 1° novembre riflettori puntati su «New York minute: 60 artisti della scena artistica newyorchese». L'esposizione, la prima organizzata dalla Fondazione Depart, presenterà un affiatato gruppo di sessanta artisti, di base a New York, il cui lavoro cattura la drammaticità, il rischio, la velocità e il dinamismo delle diverse scene creative di New York, e riflette le tendenze principali dell'arte newyorchese attraverso tre categorie: Street Punk, Wild Figuration e New Abstraction». «Porteremo a Roma un pezzo di New York», ha concluso entusiasta Barbero.

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