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E Iaia Forte racconta l'Odissea vista con gli occhi delle donne

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Ilmito è rivisitato attraverso la sensibilità di una donna, lontana da ogni presunzione eroica e legata al quotidiano, nonché alla fatica della sua condizione di moglie in attesa, costretta suo malgrado a subire un abbandono e un lutto interiore che non vuole elaborare. L'Odissea non è narrata sui campi di battaglia, sotto le mura di Troia o nei mari toccati dai naufragi ideali e dalle peripezie virili, ma in un luogo per nulla mitico come la casa, consegnata alle cure di una donna che non si rassegna alla perdita del suo uomo. Penelope e Ulisse compiono lo stesso percorso: lei, però, si muove nella sua anima, rimanendo ferma, stanziale, apparentemente immobile, eppure libera nella costrizione e prigioniera nella sua autonomia. Maschile e femminile si incontrano formando una monade inscindibile e perfetta al di là di ogni conflitto ancestrale. «Ulisse desidera la conoscenza, Penelope vuole l'assenza, rivendicando la sua libertà di esistere. E l'arrivo dell'uno coincide con la partenza dell'altra» precisa l'autore e regista Giuseppe Argirò, guidando Iaia Forte, moltiplicata in tutti i personaggi, nella rilettura originale e modernissima dell'«Odissea» che l'attrice considera da sempre uno dei suoi libri preferiti.

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