Ozpetek: "Non fate sparire l'Italia che amo"
Dopo aver girato un cortometraggio sul terremoto dell'Aquila dello scorso 6 Aprile, Ferzan Ozpetek, regista italo-turco di pellicole come «Le fate ignoranti», «La finestra di fronte», «Saturno contro», sta preparando il suo prossimo film «Mine vaganti» con Nicole Grimaudo, Riccardo Scamarcio e Alessandro Preziosi. Ciak d'inizio a fine agosto. Per la prima volta, però, il set si sposta fuori Roma, nel Salento. Il regista, arrivato in Italia come studente universitario alla Sapienza di Roma, parla a tutto campo della situazione del nostro Paese oggi, del piccolo e grande schermo, svelando la propria amarezza sul degrado che sta interessando la nostra società Cominciamo dal prossimo film. Di cosa parla? «È la storia di una famiglia pugliese raccontata attraverso le vicende di due fratelli, in particolare ci si sofferma sul loro rapporto con il padre e la sorella. Questa volta desidero puntare l'attenzione sulla commedia, mettendo da parte tristezza e malinconia. Lo richiede il particolare momento storico che stiamo vivendo». Si riferisce anche alla crisi dell'Italia? «La crisi è generale, ma credo sia vissuta con troppo panico ed allarmismo. Ovunque avvero un'atmosfera pesante, pessimista». Anche il cinema è in crisi? «Non avverto crisi per il grande schermo. Dipende poi a quale tipo di cinema si fa riferimento. Personalmente ho la fortuna di poter realizzare sempre storie che hanno un contenuto, fanno riflettere e lasciano un'impronta». C'è Hollywood nei suoi progetti futuri? «La mecca del cinema mi attira. In passato ci sono stati in ballo alcuni progetti, senza arrivare a conclusione. Forse potremmo riparlarne in futuro. Ma per adesso desidero essere Capitano del Mediterraneo, senza affrontare i pericoli dell'Oceano». Trova il tempo di guardare la tv? «Seguo poco il piccolo schermo. Le reti generaliste scatenano il mio cattivo umore dall'intrattenimento alla fiction. Sono deprimenti. Seguo qualcosa solo quando sono in cucina dove trascorro molto tempo a preparare piatti per i miei amici. Ma spesso divento molto triste al pensiero di come sia caduto in basso il buon gusto italiano». Che intende in particolare? «L'Italia ha una antichissima tradizione come culla del "bello estetico" fin dall'antichità in tutti i settori delle arti: dalla pittura alla moda il buon gusto italiano ha sempre regnato sovrano. Invece adesso comincio ad avvertire un lento degrado che si manifesta dappertutto a cominciare dalle tovaglie di plastica che coprono i tavoli dei bar al Pantheon. Bisogna reagire!» Ritiene sia colpa della tv? «La tv ha le proprie colpe nell'abbassamento del buon gusto italico. Persino le reti Rai hanno adottato la tecnica della televisione commerciale nella corsa agli ascolti. Ecco che sono proliferati programmi come i reality show dove ci si esibisce senza alcun pudore».