Musei disertati, la cultura è in crisi

Gliitaliani nel 2008 hanno speso meno per andare a visitare le mostre (-36,8%), meno per assistere a spettacoli teatrali (-10%) e i visitatori dei musei sono diminuiti su tutto il territorio nazionale del 3,9%. Cifre presentate ieri all'Assemblea Generale di Federculture, che dimostrano come, dopo 20 anni di crescita, è crisi anche per il turismo culturale. Dall'indagine messa a punto dall'Associazione nazionale delle Imprese Culturali emerge che il trend negativo viene confermato nei primi mesi del 2009. I dati sono stati commentati dal primo cittadino della Capitale: «Il settore della cultura è strategico - ha detto Alemanno - quindi noi dobbiamo difendere l'investimento pubblico, degli enti locali e dell'amministrazione centrale». È però indispensabile, secondo il sindaco, compiere «un grande sforzo di qualificazione». «La spesa corrente deve fare spazio anche a investimenti e fare in modo che i progetti che nascono siano veramente in grado di generare sviluppo culturale ed economico sul territorio. Meglio andare in un museo che in un McDonald's o in un centro commerciale», ha concluso il sindaco. Un'idea per contrastare lacrisi è stata lanciata dall'assessore alla Cultura del Comune di Roma, Umberto Croppi: «Vogliamo portare nei Paesi esteri, non solo esposizioni temporanee ma anche istituzioni stabili, come già fatto dalla Biennale di Milano e dal Louvre di Parigi. Rispetto al Louvre che ha clonato se stesso grazie all'universalità delle sue collezioni, noi abbiamo un'identità più caratterizzata, seppur non puntata esclusivamente sulla Roma antica. Esiste comunque un gruppo di lavoro - ha concluso Croppi - che sta ragionando su quale formula esportare e in quali Paesi sbarcare». R. C.