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Alessandro Benvenuti e i poemi di Faber

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Accompagnatodalla Banda Improvvisa filarmonica G. Verdi di Loro Ciffenna (AR) che si pone come un'orchestra popolare, l'interprete toscano si avventura in una sorta di poema moderno che il cantautore genovese concepì nel 1973, a cinque anni dal Sessantotto e all'alba degli anni di piombo in collaborazione con Giuseppe Bentivoglio e con musiche e direzione di Nicola Piovani. Dagli echi del maggio francese al carcere, dalla voglia di ribellione ai contrasti con le persone più vicine, dalla presa di coscienza collettiva alla realtà tragica e grottesca della bomba, il viaggio si dipana fra storia e suggestioni oniriche in una feroce critica ai pregiudizi borghesi e alla scellerata scelta del terrore, non a caso definita come «l'altra faccia del potere». Benvenuti si misura con il repertorio canoro negli originali arrangiamenti di Orio Odori, realizzati insieme ad Antonio Gabellini e ad Arlo Bigazzi, rispettivamente alle chitarre e al basso.

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