Lo storico controcorrente svela la resa «erotica» dei francesi ai soldati di Hitler
Buisson,Lei è il consigliere personale di Sarkozy. Ha voluto la nomina di Frederic Mitterrand a ministro della Cultura. Perché ha tanto sostenuto il nipote dell'ex presidente della Repubblica? È un grande intellettuale e anche un ottimo manager, come ha dimostrato a Roma, dirigendo l'Accademia di Francia, a Villa Medici, che nel giro di pochi mesi ha riportato allo splendore della gestione di Balthus. Conosce perfettamente il mondo del cinema, avendo lavorato per il Festival di Cannes, è esperto di tv. Ha modi modesti tanto quanto è valido. Sono orgoglioso di aver contribuito alla sua nomina. Lei è anche un grande storico. Penso alla recente pubblicazione dei due tomi, "Gli anni erotici", un racconto nuovo dell'occupazione tedesca in Francia. «Ho lavorato sodo su questo argomento. Entro la fine dell'anno se ne farà in Francia un programma tv. Sarà un racconto inedito della cosiddetta 'occupazione orizzontale' dei tedeschi in una Francia femminilizzata dalla mancanza di uomini e dalla straordinaria condiscendenza delle donne, più per interesse che per amore, verso l'invasore. Ci sarà una serie di filmati inediti amatoriali, in tutti i sensi, fatti dai soldati tedeschi che erano dotati di cinecamere da 16 mm. o da 9 mm e mezzo. Lei accusa la Francia di una sorta di resa totale nel 1940, non solo militare e politica ma antropologica fino alla sfera più intima, della sessualità? Sia presso i collaboratori a Parigi, sia presso il fantoccio, il Maresciallo Petain, a Vichy, ed anche nelle famiglie legate alla Resistenza ci fu un generale crollo di identità civile e patriarcale. Tutto nasce dalla disfatta del 1940 per poi continuare nella carenza di uomini in città e campagne, tutti prigionieri in Germania o nei campi di lavoro volontario o forzato. Nelle città e villaggi c'erano solo i vecchi e i bambini, la fame si faceva sentire, le donne per far fronte a questa penuria si concedevano all'invasore. Non dimentichiamo poi che il mito estetico del superuomo tedesco, ariano, biondo e con gli occhi azzurri, ha affascinato le francesi, che, nonostante gli appelli di Petain e della chiesa cattolica, fecero un boom di aborti nel 1941-42. Ci fu anche una straordinaria esplosione di omosessualità. I bambini crescevano nel mito di un giovane principe pederasta Erik che a soli 15 anni era il migliore amico di un suo coetaneo Junker, di Amburgo...". La sua analisi inusuale è destinata a essere considerata scandalosa dagli storici francesi, che per anni l'hanno snobbata perché di destra. Mi tacciavano di essere politicamente scorretto. Il paradosso è che ritengo di essere ancora così anche se sono uno dei consulenti del presidente Sarkozy. Sono i giorni del G8 in Italia. Che pensa del nostro Paese? Vorrei capirlo di più. Dai tempi dell'eurocomunismo e delle convergenze parallele di Moro a quelli della Loggia P2 e a oggi, e per me uno dei più grandi interrogativi della scena politica mondiale.