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"I giovani in piazza riscoprono la tarantella"

Eugenio Bennato

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«Un fenomeno inarrestabile che sta conquistando il mondo». Eugenio Bennato è entusiasta del successo che riscuote ogni anno il festival di Caulonia in Calabria. Quest'anno la rassegna andrà in scena dal 25 al 29 agosto e il musicista napoletano è il direttore artistico. Bennato, come spiega il grande successo dei ritmi e delle melodie tradizionali del sud d'Italia? «C'è un'esigenza storica di riconquista delle radici storiche. Tutto ciò è molto più evidente in un momento di globalizzazione come quello che stiamo vivendo». Che età ha il pubblico che ama questo genere musicale? «C'è gente di tutte le età. Sono tantissimi i giovani che scelgono questi strumenti per esprimersi. Ogni sera ci sono diecimila persone che ci vengono a vedere. E pensare che, per anni, nei festival internazionali i ritmi tradizionali italiani erano stati dimenticati. C'era tanto spazio per flamenco e fado ma nulla per noi. Ora, invece, la taranta sta diventando richiestissima. Io stesso ho partecipato al "Womad" di Peter Gabriel, organizzato a Singapore e Adelaide e ho potuto constatare la sorpresa nel sentire musica che proviene dal sud d'Italia». Quest'anno quando inizierà il festival di Caulonia? «Gli appuntamenti partiranno il 25 agosto e finiranno il 29. Ci sarà un'energia incontenibile dalla prima all'ultima sera». Che ruolo ha il ballo nel successo della manifestazione? «È fondamentale. Il pubblico partecipa alle serate anche attraverso la danza. Ci sono ragazzi che arrivano sul posto con tanto di tamburelli e le ragazze indossano anche la gonna rituale. Insomma tutta la piazza partecipa con grande calore e coinvolgimento». Oltre agli eventi tradizionali ci saranno anche altre sorprese? «Certamente. Sul palco di Caulonia ci saranno anche Noa, Tony Esposito e Roy Paci. Senza dimenticare l'incontro con gli emigranti nigeriani». Cosa intende per incontro con i nigeriani? «Caulonia ha ospitato sessanta emigranti nigeriani, offrendo accoglienza. Tra di loro ci sono anche grandi voci. Per questo sto organizzando una grande performance sul palco in cui mescolerò i ritmi nigeriani e quelli calabresi». Lei è il direttore artistico del festival. Pensa anche di esibirsi sul palco? «Sì. La rassegna si concluderà il 25 agosto con lo spettacolo della TarantaOpera». Di che cosa si tratta? «È uno spettacolo che ho allestito con i musicisti dell'orchestra sinfonica di Foggia. Abbiamo debuttato la settimana scorsa a Peschici, riscuotendo un grande successo. Si tratta di melodie composte appositamente da me e arrangiate secondo il gusto della tradizione».

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