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Applausi e lacrime per l'India della Bausch

Un momento dello spettacolo

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The show must go on. Lo spettacolo deve continuare. A pochi giorni dalla improvvisa scomparsa di Pina Bausch il suo Tanztheater Wuppertal torna al Festival dei Due Mondi con una delle sue ultime creazioni e c'è chi, tra gli applausi finali, non trattiene le lacrime. Uno spettacolo diverso, innanzitutto per un fatto emotivo ed affettivo. Nel suo peregrinare alla ricerca del profondo in Bamboo Blues la Bausch approda ora ai misteri ed ai prodigi dell'India, un mondo dai mille colori e profumi e dalla profonda spiritualità. Su un tappeto musicale narcotizzante Pina lancia i suoi splendidi 12 danzatori alla ricerca dell'anima dell'India, della sua vera essenza, portando come sempre la vita nel teatro. Non mancano le macchie di colore locale, dal fachiro alla contorsionista, e neppure la vegetazione lussureggiante, la rigida differenza di casta tra le donne in lungo e gli uomini «intoccabili» (i paria) in caratteristico sari bianco, le abluzioni, gli elefanti, la ritualità cerimoniale, le coppie di amanti in stato di beatitudine. La gestualità è quella dello stile Bausch con lunghe teorie di donne che attraversano in diagonale il palcoscenico oppure dialogano o interagiscono col pubblico. Alla fine standing ovation, con la speranza che il patrimonio di Pina non andrà perduto finché esisteranno cuori capaci di intendere. Lor. Toz.

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