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A Spoleto è Sgarbi-day

Vittorio Sgarbi

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Vittorio Sgarbi è di casa a Spoleto, come ovunque ci siano capolavori d'arte da salvaguardare o da interpretare. Ma al Festival dei Due mondi di Spoleto si fa promotore di mostre d'autore, tra l'intuizione critica e la provocazione. Un'occasione ghiotta per seguirlo nel suo girovagare di presentazione in presentazione tra le viuzze della cittadine umbra per la seconda terna di mostre curate in qualità di sindaco della siciliana Salemi. Mostre a dir poco originali ed inattese. Spostandosi tra le scoscese salite spoletine con ritmo forsennato da far impallidire anche Rossini, il noto critico d'arte si trascina letteralmente uomini e (specialmente) donne, commenta, chiosa, saluta amici e conoscenti, scherza e ammicca. La prima tappa della visita, di cui Sgarbi si fa cicerone, è quella al Museo del Costume e del Tessuto dove Alberto Ziveri - scuola romana - propone il tema intrigante delle case chiuse romane degli Anni Trenta con ricca esposizione di nudità femminee quasi felliniane (soprattutto lati B) in ambienti spogli e degradati. «Il pittore ritrae i postriboli romani quasi con nostalgia - dice compiaciuto il sempre vulcanico Sgarbi - Carandente, l'ex consulente del Festival per l'arte, lo avrebbe odiato. Sono tele nello spirito di Moravia e Pasolini: veri e propri bordelli con prostitute a pagamento perchè allora non c'erano le escort! Lo trovo più grande di Guttuso». Il cammino poi prosegue freneticamente agli spazi espositivi di Via Visiale per La classe morta di Cesare Inzerillo, giovane artista di Salemi che propone dieci mummie (alcune anche in grandezza naturale) ispirandosi ai cimiteri dei cappuccini siciliani. «È un omaggio a Tadeusz Kantor - spiega Sgarbi - Sono figure che recitano la vita quotidiana: è la morte che recita la vita. È teatro». Infine la provocazione è al Chiostro di San Nicolò con una serie di cornici del marchigiano Massimo Mariano, artista naïf ma poco produttivo che ha promesso di riempire entro l'estate le cornici bianche vuote appese con tele raffiguranti la rockstar Madonna. Nel gemellaggio tra Salemi e Spoleto le mostre saranno anche in Sicilia dopo l'estate. «Inizia a Spoleto una nuova era - dichiara Sgarbi - C'è il coraggio della provocazione oggi necessaria per rompere gli schemi per riportare Spoleto lontano dal panorama piatto degli eventi. Prima l'arte era al Festival come una divinità minore». Non ha peli sulla lingua l'onorevole nei confronti della passata gestione del Festival: «Spoleto, come Capri e Taormina, era un ghetto di omosessuali, era terra franca. Ora tutto è cambiato con la liberalizzazione. Il Festival era una monarchia, che ha subìto un degrado quasi fisiologico. Ora il pubblico premia la nuova gestione». Poi passa a dire la sua sugli eventi storici della nostra recente politica: «Di Pietro ha sodomizzato la prima Repubblica e l'ha messa incinta: ne è scaturito Berlusconi, un figlio più vecchio del padre. Poi c'è stato il governo Prodi caduto per le accuse della magistratura a Mastella. Risultato: i magistrati hanno di nuovo favorito l'ascesa di Berlusconi, uno che esce fuori dagli schemi. Basta vedere il governo di incapaci con Brambilla e Gelmini. È Di Pietro che ha distrutto i partiti. Oggi non mi pare ci sia un governo, ma solo un presidente del Consiglio con molti camerieri. Le ragazze di Berlusconi le ho conosciute prima di lui ma senza pagarle. Nel '94 in parlamento il premier disse di avere il complesso di superiorità. Ed io allora: io invece sono superiore senza complessi. Infine cosa penso dei giovani in politica? Meglio i vice-autisti».

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