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Jazz, tenera è la notte con Mehldau e Fresu

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Doppioappuntamento con il jazz di qualità stasera a Roma e dintorni. Alle 21, alla Cavea dell'Auditorium, si esibirà Brad Mehldau in piano solo. In scena un artista dal talento straordinario e dall'incredibile varietà stilistica. Pianista di formazione classica si è presto convertito al jazz. Mehldau suona composizioni originali, standard jazz e arrangiamenti jazz di canzoni famose, con una preferenza per la musica di Radiohead di Nick Drake e dei Beatles. È stato paragonato, di volta in volta, a Bill Evans, a Keith Jarrett, a Miles Davis. Sul palco della cavea, precederà la PMJO Parco della Musica Jazz Orchestra, che presenta in anteprima le musiche originali del nuovo disco, contenente inediti assoluti e i migliori brani di un repertorio perfezionato nel corso di quattro anni di attività. Destreggiandosi tra una moltitudine di progetti musicali, la PMJO ha dimostrato di essere oramai un'importante realtà del panorama jazzistico italiano ed europeo. Un laboratorio musicale permanente all'interno del quale si fondono stimoli provenienti dalla grande tradizione del jazz orchestrale, dalle musiche etniche, dalla musica colta contemporanea, dalle continue collaborazioni con ospiti di fama internazionale. L'altro evento della giornata da non perdere sarà ospitato sempre alle 21 alla Villa Adriana di Tivoli. Paolo Fresu è uno degli artisti che rappresentano al meglio il jazz italiano nel mondo. A Villa Adriana presenta «A Solo», uno spettacolo magico ed essenziale. Sessanta minuti di rara bellezza che incorporano in un irripetibile tutt'uno, la saggezza del suono e il calore dei colori e viceversa. Raramente uno spettacolo di «son et lumières» colpisce tanto a fondo, giocando sull'intensa capacità introspettiva della ricerca del suono di Paolo e la sua produzione per i sensi primordiali di udito e vista. Adeguatamente teatralizzato, grazie allo studio di luci ideato da Francesco Carta (uomo con alle spalle molti anni di teatro) e corredato dall'uso professionale dell'amplificazione di Fabrizio Dall'Oca, il progetto è diventato una proposta di spettacolo tout court per grandi spazi teatrali che lo fanno vivere e rifulgere. Il racconto passa attraverso una sorta di piccolo compendio tascabile di storia della musica, attraversandone momenti salienti che trovano ovviamente nel jazz il proprio magma genetico costitutivo.

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