Roma, Capossela e i Calexico insieme per un doppio concerto
{{IMG_SX}}Stasera Vinicio Capossela e i Calexico si ritroveranno insieme sul palco a Capannelle. Non mancheranno i frutti più recenti della collaborazione tra Capossela e i Calexico, quel «La faccia della terra» presente sul suo ultimo album «Da solo» (oltre 70mila copie vendute) e registrata a Tucson proprio nello studio dei Calexico, e «Polpo», brano dei Calexico con testo e voce di Vinicio appartenente alle stesse sessions, pubblicato come bonus track nella versione italiana dell'ultimo cd della band di Tucson, «Carried to dust». Ma ci sarà anche spazio per molte altre sorprese. Gli artisti hanno deciso di regalare ai propri fans due concerti insieme davvero imperdibili a testimonianza della stima reciproca che li lega da anni. Un sodalizio artistico già preannunciato durante i precedenti tour europei dei Calexico durante i quali Capossela salì a sorpresa sul palco del Rolling Stone di Milano a maggio 2007 e ad ottobre 2008. Poliedrico e istrionico Vinicio Capossela è senza dubbio uno degli artisti più versatili dell'attuale panorama musicale italiano. Un personaggio la cui fama va oltre la nostra penisola, capace di creare suggestioni musicali d'altri tempi riuscendo a mescolare inflessioni musicali diverse tra loro e farle convivere come solo i grandi possono e riescono a fare. L'ultimo lavoro discografico «Da Solo», uscito il 17 ottobre 2008 (Warner Music), ha superato le 70mila copie vendute e la fortunata tournee «Solo show» (oltre 65 date per 100mila spettatori) è terminata lo scorso 9 aprile a Roma con quattro date sold out al Teatro Sistina. Il 16 aprile «Solo show" ha lasciato il territorio italiano ed è sbarcato in Europa. La musica dei Calexico si distingue per le affascinanti atmosfere di deserto tra Stati Uniti e Messico con puntate in Sudamerica, con echi rock, jazz e anche pop. I Calexico sono Joey Burns e John Convertino, nativi di Tucson in Arizona, luogo che ha influenzato profondamente la loro musica. La band ha pubblicato 6 album: da «Spoke» (1996) debutto lo-fi e polveroso all'energia scura e drammatica di «The Black Light» (1998), dalla follia dirompente di «Hot Rail» (2000) al loro album di successo - numero 14 nella classifiche europee «Feast of Wire» (2003) che flirta con atmosfere ambient e con il jazz di Gil Evans, fino al quinto album «Garden Ruin» del 2006.