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Saviano chiude il Festival Letterature

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Considerataun'Italia minore, perduta, arresa. Un buco nero. Una spina nel fianco. Un territorio da contenere anche e soprattutto a livello mediatico. Non una parola di tutto questo in campagna elettorale. Non una parola nei dibattiti televisivi. Si risponde o con la repressione o con le proteste della società civile. Troppo poco. La trasformazione del Sud è fondamentale per l'intero Paese. Bisogna parlarne, mostrare la ferita. Abitare questa ferita. "L'Italia sarà quel che il Mezzogiorno sarà" diceva Mazzini all'indomani dell'unità d'Italia. Una frase scomoda, spesso censurata. Un frase profetica». È questa una parte dell'intervento che ruoterà attorno al tema «L'Italia che ci riguarda». Appuntamento domani alle 21 al Festival internazionale di Roma delle Letterature alla Basilica di Massenzio. Protagonista lo scrittore Roberto Saviano, autore di «Gomorra». È un'Italia minore, quella presentata dall'autore napoletano, un'Italia perduta che si è praticamente arresa. Invitato a parlare a Capri (l'altro giorno) Saviano, prima dell'incontro, ha avuto un lungo colloquio privato con il presidente Napolitano e poi è filato via, in piazzetta Tragara, a discutere di vizi capitali e di invidia con lo scrittore americano Nathan Englander.Sim. Cap.

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