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Un amico da sempre.

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Conuna carriera in cui gli ho visto raggiungere tappe prestigiose, quando, negli anni Sessanta, ha aperto la strada alle cattedre di cinema, primo docente, per concorso all'università di Roma, di "storia e di critica del film", diventando poi negli anni "Professore Emerito" e avendo però già felicemente operato nel cinema dai Cinquanta quando, attento soprattutto ai temi dell'arte, si era imposto con una fortunatissima serie di documentari che, alcuni, hanno fatto epoca: "Stracittà - Album di Mino Maccari", "Madonne senesi", "Immagini popolari sicilane", "Montepulciano, perla del Cinquecento", arrivando a realizzare anche un lungometraggio di montaggio, "Il film storico italiano muto" che rappresentò, nel '52, uno degli eventi, a Venezia, della Mostra del Cinema. Pronto, più in là, ad incontrare e a dominare con intelligenza anche il nuovo mezzo televisivo, che gli permise di realizzare serie di successo sicuro, una SU Greta Garbo, ad esempio, una sul "Bel Canto", diretta poi come regista da Glauco Pellegrini. Con il passare del tempo, però, dopo essere stato direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia già fin da quando ne era presidente Rossellini, lo si vide sempre più dedicarsi all'analisi colta del cinema, storia e teorie, regalandoci una serie di opere che, qui nella mia biblioteca, hanno via via occupato sempre più spazi importanti. Qua trattando di divi, Petrolini, ad esempio, là con attenzioni precise per le avanguardie, il futurismo, i movimenti intellettuali. Fino all'ultimo che mi mandò nel 2005 quasi riepilogando tante sue ricerche e così non a caso intitolato "L'Avanguardia internazionale. Autori. Teorie. Opere". A tal segno esauriente e profondo dal punto di vista critico da indurmi a chiedere al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di consegnargli al Quirinale il Premio Vittorio De Sica per la Storia. Mi disse in quell'occasione: "Un onore, anche se resta una cosa in famiglia e sempre nel cinema". Sua figlia Silvia, difatti ha sposato Christian figlio di Vittorio, attore e regista anche lui, e Brando, il loro primogenito, è diventato a sua volta regista. Preceduto con fortunE splendide dagli zii, Carlo, attore e regista, Luca scrittore e regista. Degni del suo ricordo che, tutti, sempre, riusciranno a far splendere.

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