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La Scala approda nella Capitale

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La stagione concertistica invernale dell'Accademia Nazionale di S. Cecilia si è chiusa da poco. In attesa di entrare nel vivo della programmazione estiva (concerti per tutte le tasche e tutti i gusti) con l'apertura della cavea sotto le stelle, il Parco della Musica riserva stasera un concerto d'eccezione. Nella consueta cornice dei grandi eventi, la capiente Sala S. Cecilia capace di 2700 posti, saranno di scena l'Orchestra ed il coro del Teatro alla Scala di Milano all'interno di uno scambio con l'Orchestra ceciliana. Una operazione di scambio tra le due massime orchestre italiane che, unendo idealmente Roma e Milano, non potrà non mandare in un brodo di giuggiole il pubblico sia capitolino che meneghino. L'Orchestra romana sarà infatti nel tempio della lirica italiano nel 2010 con la Seconda Sinfonia di Mahler diretta da Pappano. Naturalmente logica voleva che a rendere immancabile un tale evento ci fosse una bacchetta d'eccellenza ed una partitura non meno amata. Ed ecco allora spuntare sul podio il direttore argentino Daniel Baremboim, che dal 2006 con la Scala ha un rapporto privilegiato come principale direttore ospite (inaugurò lo scorso anno la stagione con uno storico Tristan und Isolde wagneriano), ma anche una delle partiture più dense e spettacolari di Giuseppe Verdi, il più amato dagli italiani, quella Messa da Requiem scritta nel 1874 per il primo anniversario della morte di un altro artista simbolo del Risorgimento e della italianità come Alessandro Manzoni. L'esecuzione si fregia naturalmente di un quartetto vocale d'eccezione con il soprano Barbara Frittoli, il mezzosoprano Sonia Ganassi più volte applaudita a Roma (un memorabile Barbiere all'Opera ed una Cenerentola firmata Rossini), il tenore Marcello Giordani ed il basso René Pape. Ben noto è il fatto che un tale capolavoro richieda, oltre al poker di voci soliste, un'orchestra ed un coro fuori dal comune.

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