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Il Poliziano di Edgar Allan Poe va in scena al Globe theatre

Gigi Proietti (Foto Pizzi)

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Unica eccezione al repertorio shakespeariano che da sempre caratterizza il cartellone del Silvano Toti Globe Theatre, selezionato da Gigi Proietti, lo spettacolo «Poliziano» di Edgar Allan Poe, in scena da stasera al 27 giugno, inaugura la nuova stagione e permette di celebrare il bicentenario dalla nascita dell'autore inglese con il suo unico lavoro teatrale, peraltro incompiuto, tradotto e diretto da Riccardo Reim. Prima rappresentazione integrale italiana di questo testo poco noto e formato da undici scene non numerate e prive del finale, l'allestimento asseconda e sottolinea il gusto macabro e bizzarro di Poe quanto l'«orrore misterioso nato dalla nostra mente» che permea la sua scrittura. «È uno strano dramma ambientato a Roma sul calco di una tragedia elisabettiana con Poliziano che è un principe inglese in visita nella capitale» ha spiegato Riccardo Reim. Esperimento composto all'epoca di Baltimora ed elaborato fra il 1834 e il 1843, trae ispirazione da un fatto di cronaca nera del tempo, la cosiddetta «Kentucky Tragedy», con una ragazza della buona borghesia, sedotta da un uomo politico in vista che l'abbandona quando lei scopre di essere incinta. La giovane perde il bambino e si sposa con un uomo pronto a vendicare il suo onore, ma il politico non accetta di battersi in duello, costringendo il rivale a ucciderlo e a subire poi una condanna all'impiccagione il 7 luglio del 1826, dopo che la donna si è ormai suicidata. La trasposizione teatrale è qui interpretata da Marco Belocchi nei panni di Poliziano, Elisabetta Ventura come Lalage, Luca Negroni in veste di Ugo, Fabio Mascagni nel ruolo di Castiglione, Giacomo Rosselli per San Ozzo e Mario Di Fonzo nella parte di Baldassarre con la presenza straordinaria di Silvana de Sanctis che recita Giacinta e le musiche originali di Massimo Bizzarri. «Più che una tragedia si percepisce un forte senso del grottesco con un sulfureo mixage di generi», ha precisato ancora Reim. «Poe vede Roma come l'ultimo frammento di una grandezza finita in una situazione quasi postbellica che accoglie in nuce tutto il suo immaginario». L'evento vanta il patrocinio dell'Ambasciata degli USA, dell'American Academy in Rome e dell'Ambasciata Britannica.

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