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Marta Gastini, «Io e Marilyn» le dice qualcosa? «Eccome...

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Ecom'è il regista toscano? «Bravo, simpatico, coinvolgente e spiritoso. Una esperienza significativa per me che faccio questo mestiere da poco». Dove è nata? «Ad Alessandria da genitori di origine piemontese. Mio padre è avvocato, mia madre è architetto e pittrice. Ho un fratello, Andrea». E come è arrivata a fare l'attrice? «Ho cominciato giovanissima a studiare danza». Com'era da bambina? «Molto spensierata, allegra e, appunto, con una grande passione per la danza. Volevo ballare. Lo chiedevo sempre a mia madre. Ho studiato danza per tredici anni». Sì, ma l'attrice? «Ero al liceo, mi capitò una grande opportunità che poi ha tracciato il mio cammino nel mondo dello spettacolo. ho iniziato a frequentare con i miei compagni di scuola un laboratorio teatrale. Un'esperienza per me tormentata. Ero timida ma ho capito che quel mestiere - recitare - poteva regalarmi delle gioie. A Parigi ho frequentato un corso di recitazione in lingua inglese. La mia timidezza era stata per certi aspetti sconfitta. Mi sono appassionata alla recitazione. Era il 2007 e ho fatto dei provini. Il film era "Il Bene ed il Male" di Giorgio Serafini, un film per la tv, una mini serie. Mi è piaciuto tantissimo. Il regista Giorgio mi ha visto e, di comune accordo con i produttori, mi ha scelto». È cambiata la sua vita? «Sì, all'improvviso sono stata proiettata in una realtà diversa da quella che avevo vissuto fino ad allora. Ed eccomi qui. Sono entrata nel mondo della televisione, della fiction e del cinema». Ed è contenta? «Contentissima, mi sento a mio agio. Tutto mi sembra stimolante, quasi naturale. E ho superato momenti in cui ero spaesata. È l'inesperienza, che ovviamente si può avere in certi casi. E poi è arrivato anche Pieraccioni». Ed il suo futuro? «Non amo programmare il futuro. Mi sono comunque iscritta quest'anno alla facoltà di giurisprudenza a Roma. Studio e cerco di frequentare i provini. Quel che sarà sarà».

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