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Fiorello: "Mai più Mediaset"

Fiorello

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"Mai più a Mediaset". A dirlo senza mezzi termini è Rosario Fiorello intervistato da "Vanity Fair". Lo show man, trraccia il bilancio della sua esperienza a Sky che giudica "doppiamente positivo". "Mai mi sarei immaginato di riuscire a campare facendo solo cose che mi divertono. E di comprarmi una casa intera, tutta mia. E di avere una famiglia meravigliosa". Fiorello celebra così i 20 anni di una carriera iniziata nel Natale del 1989 e i tre mesi di tutto esaurito al Fiorello Show, che chiude il 19 giugno al Teatro Tenda di Roma: teatro e satellite, una scelta temeraria e criticata da Silvio Berlusconi, da Piersilvio, da Confalonieri, da Emilio Fede, da Carlo Rossella e da più di un giornale. "Non sapevo - dice ora - che mi ero infilato dentro a una guerra tra Berlusconi e Murdoch, proprietario di Sky. Nè che avevo incrinato la sacralità del potere del Cavaliere. Tanto meno sapevo che sarei diventato il vaso di coccio in mezzo al ferro e al fuoco della politica. E che per quanti planetari problemi ci fossero nel Paese, come la crisi, o il terremoto, o i rifiuti a Napoli e Palermo, tutti i moschetti del centrodestra avrebbero trovato il tempo e la voglia di circondarmi per fucilarmi di parole e di sarcasmi e di rancori". "Lavorando - aggiunge - ho sempre cercato di cambiare le carte in tavola dello spettacolo, di non accontentarmi mai. Di rischiare strade nuove. Ho smesso di fare il karaoke quando stavo a 6,5 milioni di spettatori a sera. Mi dicevano: "Sei un pazzo a lasciare". Con Stasera pago io, sono arrivato a 9 milioni di spettatori. Un giorno ho detto basta, voglio fare solo la radio. E anche quella volta: "Sei un pazzo furioso, butti il successo dalla finestra!". All'ultimo giro ha spiazzato tutti scegliendo la Tv satellitare. "Peggio ancora. Ho scelto il teatro, uno spettacolo con testi nuovi e improvvisazioni ogni sera. E l'idea di rimettermi in gioco. Di dimenticarmi degli ascolti tv. Di ricaricarmi". Ed è diventato la preda mediatica del momento. "In effetti pure i giornali di sinistra mi sono saltati addosso, come se avessi toccato i fili dell'alta tensione". E anche infilarsi in una contesa politica è alta tensione. Alle elezioni "ho detto: se dovessi votare il politico che ha fatto la migliore campagna elettorale, voterei per Noemi. E' l'unica faccia vista in giro". Ma in Tv "non la inviterò mai, finirei per massacrarla in pubblico e mi dispiacerebbe. Stiamo parlando di una ragazzina di 18 anni, devastata da questa storia di "papi". Se fossi il padre vero, la terrei molto lontano da questa roba".  La Tv generalista però mi interessa ancora. Me ne sono andato per provare una strada nuova, per muovere lo stagno". E con "Piersilvio sono anche andato due volte a pranzo. Mi diceva: 'Vieni da noi a qualunque cifra' e con Mediaset in effetti c'era un progetto. Mi stavo vedendo con Valerio Staffelli e con il mio amico Antonio Ricci. Mi avevano proposto una nuova edizione di Striscia. Con Staffelli l'avrei anche fatta, magari tra un paio di stagioni". Ora invece "mai più". E ancora, durante la visita a Palazzo Grazioli "mi sono sentito dentro a una situazione assurda. Avevo davanti il presidente del Consiglio che si occupava di me, un guitto, un saltimbanco, e mi diceva: 'La tua strada è senza ritorno'. Io l'ho messa sul ridere e me la sono data a gambe". Con la Rai invece "ci siamo lasciati benissimo, mi hanno fatto un sacco di in bocca al lupo, come si fa sempre tra persone civili. Ci ho lavorato per anni". Ma per il momento continua con Sky: "Sono fortissimi, parlano tutti inglese, sono australiani, sono planetari".  

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