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I Depeche mode sbarcano a Roma

Dave Gahan dei Depeche Mode

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{{IMG_SX}}La gioia più grande non è vincere. Ma rialzarsi dopo la caduta e recuperare il terreno perduto con più forza di prima. La gioia più grande non è riempire gli stadi ma battere la malattia e salire ancora sul palco per farsi osannare dalla folla. Riflettori negli occhi e decine di migliaia di persone che premono sul viso con il loro fiato. Nella sua ormai trentennale carriera, Dave Gahan aveva già toccato più di una volta il fondo. Come quando tentò il suicidio ai tempi di «Songs of faith and devotion» e fu riportato alla vita per i capelli. O come quando si distrusse salute e reputazione con gli eccessi di alcol e la dipendenza dalle droghe. Questa volta, però, il rintocco del destino aveva suonato la sua prepotente ineluttabilità. Il mese scorso, nei camerini prima del concerto di Atene, il leader dei Depeche Mode si è sentito male. I medici hanno diagnosticato una gastroenterite e ordinato il ricovero in ospedale. Ulteriori controlli hanno poi svelato la verità. Il cantante era affetto da un tumore maligno alla vescica. Sebbene fosse di grado basso, era necessario l'intervento chirurgico. Gahan è stato operato d'urgenza e il «Tour of the Universe» ha dovuto subire più d'una battuta d'arresto. Per la cronaca sono state cancellate in tutto dodici date. Nel periodo della convalescenza i Depeche Mode avrebbero dovuto suonare in Turchia, Romania, Bulgaria, Serbia e Croazia. Niente da fare. L'intervento chirurgico era perfettamente riuscito ma i medici ordinavano il riposo assoluto. Da quel 12 maggio ad Atene è passato poco più di un mese. Dave Gahan è tornato a cantare con Martin Gore e Andrew Fletcher. Il loro ritorno insieme in Germania, lo scorso 8 giugno. «Sono grato ai fan che hanno manifestato il loro supporto e grato alla mia famiglia, amici e medici che si sono occupati così bene di me. Tornare sul palco è una sensazione incredibile e attendo con felicità ogni singolo show che faremo». Davanti al microfono del Zentral Stadium di Lipsia Dave Gahan guardava negli occhi cinquantamila persone ma si rivolgeva a tutto il mondo. Si rivolgeva anche a chi domani sera sarà sugli spalti e sul campo dello Stadio Olimpico di Roma per assistere alla prima delle due tappe italiane della tournée. Più di due ore di live per presentare i brani del recente lavoro in studio «Sounds of the Universe». Tredici canzoni che certamente non mancheranno dalla scaletta di domani. Anticipato dal singolo «Wrong», il cd si presenta come una summa dei suoni e delle atmosfere anni Ottanta, cui tanto deve il trio britannico. Si torna a respirare aria di sintetizzatori analogici e drum machine, in un'apoteosi di melodia e humour nero. «In Chains», «Hole to Feed», «Wrong», «Fragile Tension», «Little Soul», «In Sympathy», «Peace», «Come Back», «Spacewalker», «Perfect», «Miles Away/The Truth Is», «Jezebel» e «Corrupt». Sotto i riflettori ci saranno tutte. I neofiti potranno gustare la potenza evocativa dei nuovi brani, trascinati dalla clip di «Wrong», uno dei video musicali più interessanti degli ultimi mesi. Ma i fan di vecchia data non dovranno disperare. La scaletta di domani non lascerà a bocca asciutta gli amanti delle produzioni più datate. «Enjoy the silence», «Personal Jesus», «Master and Servant», «Shake the disease», «Everything Counts», «Get the balance right», «Never let me down again» e «Precious». Lo Stadio Olimpico di Roma si prepara all'evento di domani sera. Tanta parte la giocherà l'impatto visivo che punta anche sul contributo di Anton Corbijn, videomaker e fotografo già più volte in passato collaboratore della band. Non sono tanti i gruppi musicali in attività che possano vantare una coerenza stilistica e una fedeltà di pubblico paragonabile ai Depeche. Tra i padri fondatori del pop elettronico agli albori degli anni Ottanta, hanno saputo conservare una freschezza creativa e un'ispirazione tali da diventare un imprescindibile punto di riferimento per le band che li hanno seguiti. Con i Depeche Mode devono fare i conti tutti. Anche Dave Gahan che è tornato per sistemare il suo conto col destino. Si è rialzato. Domani sera sarà sul palco con la faccia al vento. Come sempre. Per prendere il microfono in mano. Per urlare al cielo. Ancora una volta.

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