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Divo Claudio: 10mila in piazza per applaudire Baglioni

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La storia di tutte le storie. Giulia e Andrea che si amano. Perdutamente. Per la prima volta nella loro vita. I loro sogni si accarezzano lungo le banchine del Tevere come mani che passano tra i capelli di una sposa. Tra i ponti di una Roma che affiora dalla memoria di un ragazzo vissuto alle fine degli anni Sessanta. Poi il brusco risveglio alla realtà. Il tradimento, la fine della passione, l'incubo, la disperazione e l'addio. Nella plumbea cornice degli anni di piombo, dove non c'era più spazio per i fiori. Ma la vita rinasce in un percorso ciclico e dalla fine si rigenera un nuovo inizio. Giulia e Andrea si lasciano definitivamente ma rivedono se stessi in un'altra coppia. Altri amanti che scelgono di sognare, di sperare ancora. «Questo Piccolo Grande Amore» nasce nei primissimi anni Settanta come concept album e viene pubblicato nel '72 tra i mille tagli imposti dalla casa discografica. Ma il giovane Claudio Baglioni non se lo dimentica. Ci ha pensato per quasi quarant'anni. Fino a ieri sera. Quando a piazza di Siena, nel cuore di Villa Borghese a Roma, ha messo finalmente in scena la sua storia delle storie. Ieri Giulia e Andrea venivano proiettati sul maxischermo montato alle spalle del cantante. Avevano i volti di Emanuele Bosi e Mary Petruolo, protagonisti del film «Q.P.G.A.» uscito a febbraio. La loro storia corre veloce sui monitor mentre i diecimila di piazza di Siena restavano ipnotizzati dal Divo Claudio per due ore e mezza. «Quello fu l'anno in cui tutto il mondo compì 18 anni», si legge sul maxischermo all'inizio del «Gran Concerto». E poi tutte d'un fiato le canzoni rivisitate dell'album «Questo Piccolo Grande Amore» e i brani inediti che entreranno a far parte del doppio cd in uscita a ottobre, quarto e ultimo capitolo di questa ciclopica opera multimediale. La prima nazionale di Roma si è aperta con l'inedito «In viaggio» e poi «Piazza del Popolo», «Una faccia pulita», «Nuvole e sogni», «Battibecco», «Con tutto l'amore che posso» e «Che begli amici». La musica è commentata da scene del film di Riccardo Donna e da immagini tratte dal film «Koianiskatsi». Tutto rimontato in digitale, tra vecchie foto di Baglioni e l'uomo di oggi che torna sui luoghi della giovinezza. Lo show è scandito dai frammenti della canzone «Questo Piccolo Grande Amore», suonata da Baglioni al pianoforte o accompagnato dagli altri musicisti sul palco e non. E sì perché la tecnologia del «Gran Concerto» si vede anche nel contributo registrato dai musicisti dell'Orchestra Roma Sinfonietta, le cui immagini registrate vengono proiettate sullo schermo. Il concerto è proseguito tra gli inediti: «Torta di nonna», «Quanta strada da fare», «Così come sei tu» e «La fine». A piazza di Siena avevano tutti il nodo in gola quando dal palco si sciorinavano le melodie di «Quel giorno». «Io ti prendo come mia sposa», «Porta Portese», «Quanto ti voglio» e «Sembra il primo giorno». Farfalle nello stomaco. Fino alla suite «L'addio» che ha chiuso la prima parte del concerto. I titoli di coda scorrono su Giulia e Andrea e sul loro amore che tramonta per sempre. «Nel '72 ci sarebbero voluti tre dischi per dare alle stampe tutto il mio concept album - racconta Baglioni - C'erano suite musicali che naturalmente vennero tagliate dalla versione definitiva. Poi in Germania la mia casa discografica ha ritrovato vecchie registrazioni dell'epoca e ho cominciato a ripensare seriamente a tutto il progetto». La seconda parte del concerto è dedicata ai grandi successi di sempre. Il pubblico cantava e copriva la voce di Baglioni su «Amore bello», «Avrai», «Mille Giorni», «Quante volte», «Sono io», «E tu», «Io sono qui». Fino ai bis finali di «Strada facendo» («l'unica canzone che non toglierò mai dalle mie scalette», ha detto il cantautore) e «Via». Un pensiero al nuovo cd che sta per essere pubblicato. «L'album avrà 50 titoli - prosegue Baglioni - Con me ci saranno anche Rea, Allevi, Marcotulli, Bollani, Fresu, Bosso e Di Battista. Ma ce ne saranno molti altri che canteranno al posto mio gli intermezzi di "Questo Piccolo Grande Amore". Ci saranno più novità in questo cd che in un vero disco di inediti». Nel frattempo il concerto finiva nella notte di Villa Borghese. Un giro di palco per salutare il pubblico e la sua ultima ispirazione. Come le note che si sentivano ancora nelle orecchie. Come la rinascita ciclica dalle proprie ceneri. Perché la vita è adesso. Come Baglioni.

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