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"Svelate dall'Arte"

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Diventando spesso occasione per contribuire ad un processo di pacifica convivenza e di superamento dei conflitti. Con queste premesse nasce la mostra evento «Soglie/Nawafeth - Un viaggio dentro i sensi», aperta al pubblico da oggi e fino al 18 giugno nel Museo di Roma in Trastevere (piazza Sant'Egidio). Protagoniste sono 40 artiste saudite e italiane che presentano vari aspetti della creatività femminile: fotografia, pittura, vetro, ceramica, poesia e artigianato, tutto espresso attraverso un forte significato simbolico in un contesto saudita di stretta osservanza wahabita. Nei giardini del museo romano passeggiano donne affascinanti. Le più integraliste vestite di nero con il tradizionale abito lungo, l'abaja, arricchito dal nikab (la mascherina che lascia scoperti solo gli occhi) e dall'hijab, il velo sulla testa, perchè il loro volto può essere visto solo dal marito, dal fratello o dal padre. Altre avvolte da abiti colorati e con il viso libero da veli. Alcune a disagio nel farsi fotografare accanto alle loro opere, perchè la fotografia non fa parte della loro cultura. Ma tutte protese verso un ponte immaginario che unisce le due sponde del Mediterraneo. Già una prima edizione di questo incontro culturale tra Italia e Arabia Saudita si è svolto nel 2007, nel Museo Nazionale di Riyadh. Alla mostra (promossa dall'ambasciata d'Italia nel Regno dell'Arabia Saudita e dal Comune di Roma con il patrocinio del ministero della Cultura e dell'Informazione Saudita e dei ministeri italiani degli Affari Esteri e della Cultura) si aggiunge l'approfondimento dell'universo arabo. Oggi (alle 17 sempre al Museo in Trastevere) sul tema «Il Regno dell'Arabia Saudita: un piano per il futuro», con letture storiche, antropologiche, sociologiche ed economiche. Mentre domani (sempre alle 17) si parlerà de «L'arte contemporanea e il movimento culturale femminile saudita», con un'anticipazione sulle importanti scoperte del sito archeologico di Al Faw. Interverranno la poetessa e scrittrice saudita Thuraya Arrayed e l'esperta di Arabia Saudita Maha Alsenan. Sei le sezioni della mostra che ripercorrono, oltre al movimento e alla danza, i cinque sensi: udito, gusto, vista, tatto e olfatto-. Ecco che ad una preghiera salmodiata si unisce il fruscio delle foglie. Alla morbidezza dei tessuti s'intrecciano i rilievi delle trame e le forme dei vasi. Ai profumi soavi e alle essenze si accostano i colori e i sapori del cibo arabo. Alla presenza del Delegato del Sindaco Alemanno, Serena Forni, dell'ambasciatore saudita in Italia, Mohammed Al Jarallah e della dirigente Musei d'Arte Medievale e Moderna Maria Elisa Tittoni, l'ambasciatore italiano a Riyadh, Eugenio D'Auria, ha detto che «l'Arabia Saudita sta attraversando un periodo straordinario di cambiamento. Molto lento e graduale, ma molto profondo. E c'è questo desiderio di mostrarsi. Questa non è solo un'esibizione di opere ma un incontro di persone e culture». L'iniziativa è sostenuta anche dal centro Al-Nahda Philantrophic Society for Women in Riyadh, prima istituzione umanitaria femminile del Regno saudita che realizza progetti pilota a sostegno dei soggetti più svantaggiati della società con particolare attenzione alle donne.

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