Caracalla si fa in tre
LorenzoTozzi Le burrascose vicende del Teatro dell'Opera di Roma, soggetto alle montagne russe dell'incertezza, sono in attesa di un fine che tutti si auspicano lieto. Certo traumatiche sono state le vicende, con tagli annunciati e minacce di scioperi sindacali, poi in parte rientrati, ma soprattutto con l'annullamento della stagione collaterale del Teatro Nazionale. In attesa della conferenza stampa ufficiale di venerdì in Campidoglio, che si spera metta davvero fine all'interregno (il commissariamento del sindaco con nuovo consulente artistico a latere) per un più stabile futuro del massimo teatro quirite, ecco avvicinarsi la stagione estiva delle Terme di Caracalla all'insegna dell'austerità. Infatti vi figurano solo tre titoli (un balletto e due opere) contro i quattro delle stagioni scorse. Ma che, nonostante le difficoltà, la buona volontà non manchi è dimostrato dal fatto che si tratta di tutti nuovi allestimenti. È la danza a dare fuoco alle micce il 1 luglio con un Sogno di una notte di mezza estate nuovo di zecca (sulle musiche di scena di Mendelssohn-Bartholdy di cui si celebra il bicentenario della nascita) creato sulla falsariga della drammaturgia shakespeariana dal canadese Paul Chalmer, autore a Roma già di una apprezzata Bella addormentata. I due titoli della lirica guardano, come d'obbligo per messinscene all'aperto e pubblico in parte turistico, al grande repertorio con Tosca e Carmen. Il capolavoro pucciniano, così legato (nascita e ambientazione) alla città di Roma sarà presentato in un nuovo allestimento di Franco Ripa di Meana e sotto la direzione musicale di Paolo Olmi (dal 14 luglio). Tra gli interpreti principali Micaela Carosi e Fabio Armiliato, con Giorgio Surian nei panni di Scarpia. Nuovo allestimento anche per la Carmen di Bizet, questa volta allestita da Renzo Giacchieri (direttore Karel Mark Chicon) dal 29 luglio con un cast valente che vede impegnati la lanciatissima Elina Garanca, al suo debutto romano, Marcelo Alvarez e Carlo Colombara (come Escamillo). L'opera mancava da Caracalla dal 2003, ma era stata vista in Teatro (interprete Bocelli) lo scorso anno. Una stagione in definitiva giudiziosa, oculata quanto a costi, ma non senza liete sorprese. In attesa che la «normalità» torni a regnare sulle tavole del palcoscenico e dintorni.