Baudo: «Caro Mike, è ora di smetterla»
{{IMG_SX}}Abbiamo girato la domanda a un altro grande Signor Televisione, mostro sacro dell'italico piccolo schermo, Pippo Baudo. «Personalmente non avrei fatto quell'appello a Mediaset accusando l'azienda di irriconoscenza», afferma Superpippo. Il conduttore, reduce dal successo di Domenica in, continua: «Ritengo che, quando in un rapporto professionale si spegne qualcosa, sia inutile tentare di mantenere viva la fiammella e cercare un riavvicinamento a tutti i costi. Ho letto la risposta precisa e dura che Pier Silvio Berlusconi, vice presidente Mediaset, ha dato a Mike Bongiorno a commento delle sue rimostranze. Io spero tanto che ci possa essere una riconciliazione. Ho seguito tutto quanto ha fatto e detto Mike cercando una spiegazione al suo non rinnovo contrattuale. Sicuramente ha dato tantissimo all'azienda di Cologno Monzese. È arrivato alla tv commerciale in fase di costruzione negli anni più importanti della sua carriera, all'apice della popolarità, abbandonando la Rai, porto sicuro della sua professionalità. Ma noi artisti dovremmo comprendere una grande verità: certi amori non sono destinati a durare in eterno. Rischiano, come spesso accade, e come è avvenuto a Mike, di consumarsi, di estinguersi, con il trascorrere del tempo. «Conosco Bongiorno - conclude Pippo Baudo - e sono certo che avrà ancora tanti anni da trascorrere dinanzi alle telecamere. È un uomo ed un personaggio molto vitale, ha energie ed intelligenza da vendere. Biologicamente ha un'età inferiore a quella anagrafica. E si nota la sua fibra coriacea soprattutto lavorando con lui. Sinceramente mi auguro di essere come lui a quella età». «Non è mia abitudine giudicare», interviene Carlo Conti, ritenuto erede di Buongiorno. «Il problema non è il rapporto tra Mike e Mediaset. L'importante è la sua presenza in video, qualsiasi sia il canale sul quale si trovi».